La produzione – si legge su La Città – si oppone al bollino “v.m.18”. Un caso che ricorda, con le dovute proporzioni quello che riguardò il film ‘Ultimo tango a Parigi’ di Bernardo Bertolucci negli anni ’70.
La Imago Company con sede legale a Pontecagnano si oppone alla censura e, per difendere il proprio lavoro dal “v.m. 18”, il bollino che vieta la proiezione di certi film in presenza dei minori, ha trascinato i tecnici del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali prima davanti ai giudici del Tar del Lazio, poi perfino dinanzi alle toghe della Sesta Sezione del Consiglio di Stato, presieduta dal salernitano Sergio De Felice.
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