Migliaia di esemplari che danzano letteralmente in un volo «in formazione» che descrive figure e sequenze attorno alle quali la fantasia di ogni spettatore si può soffermare a piacimento.
I più abili riescono talvolta ad immortalare il momento di un passaggio di quegli stormi che, con buona probabilità, sono appena approdati alle nostre latitudini per svernarnare, dopo aver lasciato le zone più rigide – meteorologicamente parlando – del Nord Europa.
Nel pomeriggio di oggi la splendida esibizione.
Il mio papà li osservava per ore…spero che voli libero nel cielo come loro.
Anche Dante, nel V canto dell’Inferno, inserisce la meraviglia di queste evoluzioni e immagina che le anime dei peccatori carnali vengono agitati senza tregua così da somigliare ad uno stormo di storni. “E come li stornei ne portan l’ali nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali di qua, di là, di giù, di sù li mena; nulla speranza li conforta mai, non che di posa, ma di minor pena.”
Stormi di storni…
A parte l’aspetto poetico di questi immaginifici e coreografici voli, bisogna augurarti che non scelgano gli alberi cittadini per riposarsi nelle ore notturne. I loro depositi organici diventerebbero una calamità per passanti e auto incautamente lasciate in sosta sotto quegli alberi. Roma dovete.
Errata corrige:
Roma docet