L’inchiesta sul risiko dei grandi punti vendita è il tema centrale del RAPPORTO SUD in edicola con Il Sole 24 Ore di venerdì 20 dicembre in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
I gruppi internazionali della Grande distribuzione organizzata stanno abbandonando (o lo hanno già fatto) le regioni del Sud. Il formato dei punti vendita prevalente al Sud è per il 53,3% composto da minimarket, il 28,9% sono supermercati, il 17,3% sono discount e lo 0,5% sono ipermercati.
A fronte dei 26.051 punti vendita della GDA nel Paese, sono 2.542 quelli in Campania, 2.371 in Sicilia, 1.975 in Puglia, 1.121 in Calabria e 401 in Basilicata. Tra i motivi “il lavoro grigio”, ovvero contratti al ribasso che spiazzano le multinazionali perché si tratta di concorrenza sleale, e l’infiltrazione della criminalità organizzata.
Tra le inchieste di questo numero del Rapporto Sud anche quella sulle acque minerali in Basilicata (più di un miliardo di litri imbottigliati) e quella sulle imprese agricole guidate da giovani: raddoppiano le imprese guidate da giovani nel Mezzogiorno.
In Sardegna sotto la lente la riqualificazione dell’ex miniera di carbone, che ha attirato l’attenzione degli americani. Inoltre, intervista esclusiva a Felice Delle Femine, direttore generale della Banca di credito popolare di Torre del Greco, che anticipa le misure a sostengo dell’economia.
Non è una cattiva notizia, anzi i centri commerciali sono la rovina dei piccoli negozi!
I piccoli negozi sfruttano i dipendenti con contratti (o non contratti )da fame.
Li licenziano così da far prendere loro la disoccupazione (integrandola miseramente)
Zero contributi.
Hanno ovviamente spessissimo prezzi più alti.
Abbasso il piccolo negozietto.
Abbasso i negozi di marca, ovunque si trovino, che sono di privati e non aziendali.
abbasso alessandro che non ha capito niente
Alessandro ten a guerra rind a cap. I piccoli negozi sono quasi sempre a conduzione familiare,e consentono a molte famiglie di vivere,anzi sopravvivere,perchè forse non hanno mai avuto o voluto andare ad elemosinare il posto dal potente di turno.Questione di dignità che molti non hanno.