C’è “una determinazione statisticamente significativa di concentrazioni di anomalie elettromagnetiche nella ionosfera prima dell’accadimento di terremoti di magnitudo uguale a 5.5 o superiore, e con profondità ipocentrale fino a 50 km”.
E’ questo il risultato più importante dello studio “Precursory worldwide signatures of earthquake occurrences on Swarm satellite data” realizzato da un gruppo interdisciplinare di ricercatori dell’Ingv, della Planetek Italia e dell’Agenzia spaziale europea (Esa), pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
Il team di ricercatori ha analizzato i dati magnetici e di plasma nella ionosfera, lo strato ionizzato dell’alta atmosfera, misurati ad una quota di circa 500 chilometri dai tre satelliti del progetto “Swarm”, la missione Esa nata per migliorare la conoscenza del campo magnetico terrestre.
“Abbiamo potuto confermare statisticamente che, durante la fase preparatoria di un forte terremoto, esiste un accoppiamento tra la litosfera, dove accadono i terremoti, e la sovrastante ionosfera”, ha spiegato Angelo De Santis, dirigente di ricerca dell’Ingv.
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