Per limitare al massimo gli effetti sul traffico, tutti gli interventi vengono organizzati prevalentemente durante l’orario notturno, interrompendo la viabilità dalle 22.00 alle 6.00, per riaprire al traffico durante le ore diurne. Con l’attività a pieno regime, ogni notte saranno circa 200 i tecnici impiegati contemporaneamente nelle diverse sessioni di ispezione.
Ad oggi, sono state eseguite verifiche preliminari su 135 gallerie. L’importo complessivo investito da ASPI solo per la realizzazione delle attività di sorveglianza delle gallerie è di circa 70 milioni di euro.
La prima fase del piano, avviata lo scorso gennaio, viene svolta da un consorzio di società esterne specializzate in attività di monitoraggio delle infrastrutture, composto dalla multinazionale Bureau Veritas e dalle imprese di ingegneria Proger, Tecno Lab, Tecno-Piemonte. Le ispezioni sono state pianificate partendo dalle gallerie più datate, realizzate prima degli anni 80, e costruite senza impermeabilizzazione.
Sulla base dei primi riscontri, se necessario, vengono immediatamente effettuati gli interventi di ripristino. Le ispezioni e le verifiche preliminari di tutte le gallerie saranno concluse entro metà marzo 2020.
Dopo le prime analisi, viene avviata per ognuna delle 587 gallerie una seconda fase di controlli, che consente di restituire un assessment approfondito dello stato e delle condizioni dell’infrastruttura. Si procede, innanzitutto, con un intervento preparatorio che prevede il lavaggio della calotta delle gallerie, per rimuovere la patina che nel tempo si sedimenta sulle superfici, rendendo più difficile il rilevamento di eventuali difetti nel calcestruzzo.
Poi vengono effettuati rilievi in profondità anche con l’utilizzo di tecnologie come il Georadar e il Laser Scanner. Il Georadar, in particolare, consente di effettuare una rilevazione longitudinale delle condizioni della volta: una vera e propria radiografia della struttura, che individua eventuali difetti non visibili a occhio all’interno del calcestruzzo come vuoti, discontinuità o la presenza di eventuali armature. Il Georadar serve anche per individuare lo spessore reale del rivestimento in calcestruzzo. Il Laser Scanner, invece, realizza una sorta di Tac, in quanto permette di individuare con assoluta precisione la presenza di punti umidi, restituendo un’analisi tridimensionale dell’infrastruttura. Entrambe le tecnologie consentono di segnalare ai progettisti i punti su cui porre la massima attenzione nelle successive fasi e sui quali procedere con eventuali indagini specifiche di approfondimento.
In contemporanea, si procede con l’acquisizione digitale e lo studio della documentazione storica della costruzione della galleria.
Una volta conclusa l’analisi strumentale e documentale, i tecnici procedono a una nuova ispezione visiva e acustica delle gallerie, con percussione a mano del rivestimento. In questa attività gli ispettori vengono dotati di un sistema digitale che consente di confrontare la situazione con quella riscontrata durante l’ultima ispezione effettuata.
Questa sorveglianza viene svolta da un pool di società specializzate in monitoraggi e controlli delle gallerie composto dal Gruppo Lombardi (Lombardi SA – CH e Lombardi Ingegneria – ITA), SWS Engineering e RockSoil. Si tratta di realtà di ingegneria riconosciute a livello internazionale, che hanno lavorato su infrastrutture di grande complessità ingegneristica come la Galleria del San Gottardo, il tunnel del Brennero, l’Alta Velocità fra Bologna e Firenze e la Variante di Valico dove si sono scavate le gallerie fra le più grandi d’Europa.
Questa seconda fase di valutazione in profondità sarà conclusa entro la fine del 2020. I controlli, e i relativi interventi di manutenzione, consentiranno di attuare un radicale piano di ammodernamento complessivo del sistema galleristico di Autostrade per l’Italia, le cui risorse sono già programmate nell’ambito del Piano di Trasformazione 2020-23, che è stato recentemente approvato dalla società.
Olindo Nuzzo
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