La simulazione del processo è stata a cura della dottoressa Tiziana Santoriello, Giudice, della dottoressa Francesca Fittipaldi, Pubblico Ministero, dell’Avvocato Simona Onesti, parte civile per il Centro Antiviolenza, Linea Rossa, Spazio Donna, dell’Avvocato Arianna Santacroce, difensore dell’imputato, interpretato dall’Ass. C. C. Ciro Grimaldi, e del testimone “Federica Rossi”(nome di fantasia), la quale ha raccontato, durante la testimonianza, quanto le è accaduto all’età di tredici anni.
La curiosità, la lusinga e l’inesperienza hanno spinto Federica a chattare con il nuovo “amico”, a confidarsi con lui, a raccontargli le sue giornate e, purtroppo, all’incontro in un parcheggio di un centro commerciale di Pompei, dove lui l’ha baciata e palpeggiata. Il gioco di seduzione che si trasforma in un incubo!
Federica ha paura, capisce di trovarsi in pericolo, ma è terrorizzata all’idea di parlarne con la sua famiglia. Lui lo sa e su questo gioca per restare ancorato alla sua vita attraverso chat, messaggi e minacce. Finché un giorno, una professoressa, capisce che dietro la distrazione della tredicenne e il suo malessere, c’è qualcosa di veramente grave.
L’incontro con la Polizia Postale, la denuncia, le indagini, l’arresto, la condanna e la fine di un incubo. Una storia vera raccontata ai giovani, il coraggio di ripercorrere ogni attimo affinché nessun altro adolescente si trovi a vivere la sua terribile esperienza.
Chi oggi chiede a Federica cosa voglia fare da grande, riceve la seguente risposta: “Il mio futuro? Al servizio della gente. Il mio sogno? Diventare una poliziotta e aiutare gli altri, come la Polizia di Stato ha aiutato me!”
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