Un colpo basso considerando lo sforzo economico messo in campo, ci sono in gioco infatti 500ML: 40ML del Decreto sblocca Italia, 94ML stanziati dalla Regione Campania, 123ML derivanti dalla Fusione societaria AdS–Gesac, 50ML per il prolungamento della tangenziale fino allo Scalo e 200ML per il prolungamento della Metropolitana Salerno–Aeroporto.
Questo “ALT” rischia di rinviare ulteriormente tutto l’iter per lo sviluppo definitivo dell’Apt, dall’assegnazione dei lavori alla stessa cantierizzazione, rischiando di fatto di veder scadere i termini per accedere ai fondi stanziati e di conseguenza vanificando tutti i progetti riguardanti le opere annesse. Auspichiamo una risoluzione nel più breve tempo possibile di questa disputa, che come al solito mina allo sviluppo, non solo dello Scalo Aeroportuale e dell’intera Regione Campania, ma di tutto il Mezzogiorno.
Nelle more valuteremo l’ipotesi di costituirci al sostegno delle ragioni in un eventuale prossimo giudizio in consiglio di stato, qual ora il ricorso fatto non serva per modificare il progetto dello sviluppo dell’Apt, ma per fermarlo. Lo scrivono in una nota il Seg. Gen. CGIL Salerno A. Sessa, il Seg. Gen. Filt Saleno G. Arpino e il Resp. Dip. Aerop. Filt Salerno G. Petrone
Paese vergognoso si blocca tutto e poi ci si lamenta per mancanza di lavoro.
Per quattro terrazzani ? Il solito comitato … bhaaaaa’ Che vergogna , oramai l’Italia sta affondando
Questa specie di aeroporto non serve a niente. Gli aeroporti inquinano tantissimo. Capodichino è più che sufficiente e poi a Napoli stanno facendo anche la metropolitana. In Lucania e nel Cilento si deve arrivare in treno, che è il mezzo più ecologico.
Poveri noi, in cina costruiscono un ospedale in da mille posti e noi, sono decenni che discutiamo sul nulla.Non se ne può pi+ù
Ma la VIA dell’aeroporto nella attuale configurazione a pista corta risponde ai requisiti??
Ma forse questo non ha importanza. Tanto in queste condizioni la struttura rimane inattiva ed è proprio quello che vogliono gli oppositori al progetto di riqualificazione dello scalo e delle infrastrutture al contorno.
Il fatto poi che questa inattività comporta uno spreco giornaliero di denaro pubblico sembra essere di importanza trascurabile.
Ragazzi, suvvia! Ma era ovvio che ci sarebbe stato un blocco..non è forse così da 30 anni a questa parte? Da quando comitati e comitatini sbucano come funghi per trarre il loro tornaconto, la loro “parte”? “amma magnà pur nuje”.
Ogni appalto, ogni lavoro pubblico nel sud nasce con il gene del comitatino pronto a svilupparsi, in questo caso è rappresentato da 4 terrazzani che vogliono alzare il prezzo del loro allevamento, campo, discarica abusiva…
“Tutt stì sord, e a Mé?! Voglio o’ Mio!!!”
Come se ci fosse qualche valore nascosto, un pozzo petrolifero, ma anche una avviata attività agricola di successo in quei quattro metri quadri di terreno che nelle migliori delle ipotesi, è coltivato a “fravole”.
Ma per arricchirsi è più facile bloccare, basta ingaggiare qualche avvocatuncolo che “coccos pure esce pè mè”.
Ma dove vogliamo andare..e poi dicono che la gente da qui scappa..
Ho fatto un sogno: ero dotato di poteri sovrannaturali e traferivo l’Ambientalista delle 09:11 di ieri indietro nei secoli, fino ad un’era geologica fatta solo di natura incontaminata. Era pienamente soddisfatto e mi ringraziava per avergli fatto trovare un habitat siffatto. Ma, dopo qualche giorno cominciava a rendersi conto che molte cose prima naturalmente disponibili, ora non erano alla sua portata. Protaendosi questo stato di cose, mi chiese allora di fare il viaggio all’incontrario per tornare all’era moderna, con comodità irrinunciabili anche se a costo di compromessi.
Era un sogno, ma credo che pochi si adatterebbero a vivere nella preistoria.
Caro Anonimo 1, sei stato fin troppo poetico e delicato con Ambientalista. 😉
Io credo che Ambientalista non abbia mai avuto la necessità di prendere qualsivoglia aereo o mezzo di trasporto che non sia stato un autobus per arrivare a Torrione.
Ambientalista non ha mai dovuto fare un check-in a Capodichino, svegliarsi almeno 3 ore e mezzo prima per raggiungere l’aeroporto da Salerno, sperando di non rimanere imbottigliato all’uscita della tangenziale di Napoli, dopo una buona oretta e mezza di autostrada. Ambientalista non conosce le file dell’accettazione e degli imbarchi strapieni di un aereoporto oramai al collasso per il numero di passeggeri e viaggiatori che si muovono per lavoro..anche solo per raggiungere milano. La campania dopotutto con quasi 10 milioni di abitanti è la terza regione più popolosa d’Italia ed ha un solo aereoporto, quando la Calabria con meno di un terzo della popolazione, ne ha 2.
Ambientalista non se le fa queste domande, lui probabilmente ha il pusticiello al centro, e a mezzogiorno va a farsi la pizzetta sul lungomare, tranquillo e nella pace olimpica, infastidito solo da quegli inquinanti aerei..”tiemp bell e na vota” dirà fra sé e sé, “quando tutto era pulito..”.
Ambientalista non immagina che in quell’aereo ci sarà sicuramente qualcuno con le pa..le che gli girano vorticosamente, sveglio per prendere quell’apparecchio da almeno 9 ore prima della sua idealistica, nobile e profonda “riflessione”.
Vai Gennaro, pensaci tu.