“Emblematico per tutti è quanto accaduto, tra il 5 ed il 6 marzo scorsi, all’ospedale di Eboli, laddove, per come pubblicamente dichiarato, vi è stato un assoluto scostamento dalle procedure previste, tant’è che qualche vertice locale ha dimostrato, con le sue dichiarazioni, di non conoscere la differenza tra “isolare” un malato e posizionarlo in una “stanza singola”.
Per quanto appreso dalle comunicazioni ufficiali della direzione sanitaria di quella struttura, corre l’obbligo a questo punto, a tutela della collettività e dei lavoratori, chiedere un intervento al manager dell’Asl salernitana di dotare tutto il personale, con obbligo in capo alle direzioni ospedaliere e distrettuali, dei presidi di protezione individuale, iniziando dalle mascherine facciali in quantità e qualità adeguate, di fornire a tutti gli operatori, con obbligo in capo alle direzioni ospedaliere e distrettuali, corrette informazioni anche operative, considerata la riferita mancanza di esse, di verificare se, nel caso di Eboli, sono stati rispettati i provvedimenti precauzionali nella loro successione temporale o, invece, se il tutto è stato causato da assoluta inadeguatezza professionale e superficialità.
Dove mai dovessero essere confermate situazioni precarie, inoltre, chiediamo di attivare tutte le più opportune azioni a carico di chi dovesse risultare inadeguato al ruolo ricoperto. Ritengo, infine, che la componente sindacale nella sua interezza debba essere da subito attivamente coinvolta, anche al fine di veicolare congiuntamente comportamenti adeguati e virtuosi”.
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