Il Fatto Quotidiano intervista Carlo Verdone. Tra i temi su cui risponde c’è quello delle canzoni alla finestra, in tempi di reclusione forzata da Covid-19. Ammette che all’inizio lo hanno emozionato, poi, però, “quando diventa troppo si perde il significato”. Arrivano tanti filmati divertenti dalla rete, dice, servono a stemperare la tragicità del momento, però serve equilibrio.
“I casi sono due: se devo pensare a quello che sta sopportando la città di Bergamo, alle immagini che passano in televisione e sul web, alle bare in fila, alle persone in ospedale, allora mi domando cosa c’è da ridere. (…) Si cerca la battuta su ogni aspetto, in continuazione, e si arriva a manifestare una forma di superficialità; (cambia tono) non dico che dobbiamo cedere alla depressione, buttarsi a terra e disperarsi oltremisura, però sarei più cauto”.
Verdone dichiara che l’unico capace di farlo ridere, quando è solo, è il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca:
“E’ il più grande attore italiano, ha dei tempi di recitazione meravigliosi, in certi momenti supera i De Filippo. Ieri, mentre ovviamente ero solo a casa, ho tentato di rifare un suo discorso e con i suoi tempi. Mi ci sono impegnato e per più di mezz’ora, non ci sono riuscito! Vorrei da parte sua maggiori appelli. Lui è la commedia italiana di alto livello. E mi piacerebbe averlo come attore su un set. È spiritoso, accetterà”.
recitazione monocorde , a lungo andare stufa .
In ogni caso, ora trasmette bene il senso di responsabilità che dobbiamo avere ognuno di noi in questi giorni tremendi. la paura è tanta, a me spaventa tanto il fatto di essere intubata,e allo stesso tempo essere cosciente…basta con le solite critiche contro uno o un’altro, credo che ora è il momento di riflettere e pregare. Che tutto ciò finisca presto
Sempre asserito che è un attore, recita davvero molto bene, avrà un erede: suo figlio.