“La morte di tanti concittadini – ha esordito il Premier nel suo discorso – è un dolore che ogni giorni si rinnova, dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole con pazienza e responsabile fiducia. Dobbiamo resistere, in questo modo riusciremo a tutelare noi stessi e le persone che amiamo. Negli ospedali e luoghi cruciali della vita del paese c’è chi rischia come medici, infermieri, forze armate, farmacisti, commessi supermercati”.
“La decisione assunta dal governo è di chiudere ogni attività produttiva che non sia necessaria, cruciale e indispensabile a garantirci beni non necessari. Continueranno a rimanere aperti i servizi più necessari per il funzionamento dello Stato: supermercati, genere alimenti, prima necessità, farmacia, parafarmacie, servizi bancari, postali, assicurativi e trasporti”.
“Si allo svolgimento del lavoro solo tramite smart working. Rimango aperte le attività produttive rilevanti per la produzione nazionale necessarie per contenere la diffusione dell’epidemia. Lo Stato c’è ed è qui. Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte. Stiamo rinunciando alle abitudini più care”.
Non cambia nulla praticamente… i trasporti continuano a circolare così come il nostro timore per questa “pandemia”
Se non moriremo di peste moriremo di carestia.
Bravo Enzo,lo ripeto da quasi un mese,chi ha solo la sua attività per tirare avanti come potrà fare la spesa per la sua famiglia?
se i trasporti non funzionano, tu come mangi?
E’ più facile che moriremo di stupidità…
Troppa circolazione di autobus concordo con mario