Sei candelabri illuminano il sagrato vuoto, in questo venerdì di quaresima trasformato dal vescovo di Roma in un momento di preghiera unico, storico e straordinario nel tempo della pandemia da coronavirus.
Il Papa ascolta il passo del Vangelo di Marco che racconta dello smarrimento e della paura dei discepoli quando in barca sono sorpresi da una improvvisa tempesta.
“Con la tempesta, – commenta nella sua omelia dedicata alle difficoltà del momento presente – è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ‘ego’ sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli”.
E ancora: “Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità”.
Poi, l’ostensione del Santissimo sacramento e la benedizione Urbi et Orbi, con la possibilità data a tutti di ricevere l’indulgenza plenaria, ovunque, davanti a qualsiasi mezzo e/o tecnologia, anche solo desiderandola.
Questa immagine rimarrà sempre impressa nei nostri occhi e nel
nostro cuore . Il Papa,solo, in piazza San Pietro ma vicino, a tutti noi, nella preghiera e nel dolore condiviso dall’intera umanità , della Croce .Grazie .
Grande Papa…
Adesso siamo salvi!
Che il signore il Dio ci aiuti tutti noi sui figli ???
Apri le casse dello IOR e solo così potrai essere di aiuto per salvare l’umanità.
Solite sceneggiate dei preti. Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi……e di religione!
Adesso chi sa quale preghiera o santo avra’ il merito quando tutto finirà.Ancora pochi a presenziare nei programmi televisivi ma adesso fateci caso tutti con la divisa d’ordinanza compreso il collarino bianco che prima non portavano più. Che dire bisogna avere fede come io spero che la redazione non censuri.
L’Italia è una nazione Laica dico solo questo