E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla emergenza alimentare in Italia dopo le misure varate dal Governo, sulla base gli aiuti agli indigenti in Italia su dati Relazione annuale Fead del giugno 2019.
Con le misure restrittive per contenere il contagio e la perdita di opportunità di lavoro, anche occasionale, si aggrava la situazione e aumenta il numero dei quasi 2,7 milioni di persone che in Italia – sottolinea la Coldiretti – sono costretti a chiedere aiuto per il cibo con la distribuzione di pacchi alimentari o nelle mense.
“Il nuovo DPCM – spiega Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania – destina 4,3 miliardi ai Comuni tramite il fondo di solidarietà e 400 milioni tramite un’ordinanza della Protezione Civile per aiutare le persone in difficoltà, in particolare con la formula dei buoni spesa e distribuzione di generi alimentari. Chiediamo ai Sindaci di destinare le risorse all’acquisto di prodotti alimentari italiani e da filiera agricola del territorio.
Le nuove risorse rese disponibili per buoni spesa, buoni pasto o generi di prima necessità possono sostenere l’economia agricola regionale, che in molti comparti si trova in grande difficoltà con il blocco delle esportazioni e la chiusura di agriturismi, bar, ristoranti e mense”.
Ad essere in difficoltà a livello nazionale – sottolinea la Coldiretti – sono, tra le categorie più deboli, quasi 113mila senza fissa dimora, oltre 225mila anziani sopra i 65 anni, e 455mila bambini di età inferiore ai 15 anni che ricevono aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea), grazie ad associazioni come Banco Alimentare, Banco delle opere di Carità, Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio, Croce Rossa Italiana, Fondazione Banco Alimentare e Associazione Sempre Insieme per la Pace.
Commenta