In primis è importante non sottovalutare lo stato di diffusione epidemica del COVID-19, che ha fatto già alcune centinaia di morti e migliaia di contagiati in tutta la nostra nazione, contagio è stato contratto ovviamente nell’espletamento, nella maggior parte dei casi, delle funzioni cui erano adibiti.
Inoltre, caso unico tra le strutture aziendali di codesta ASL, il Distretto Sanitario e il Presidio Ospedaliero sono ubicati in uno stesso stabile e molti locali sono comuni e pertanto transitati ed utilizzati contestualmente da utenti e dipendenti, indipendentemente dalle prestazioni sanitarie riconducibili a diverse tipologie di assistenza.
Quindi è fondamentale determinare un percorso definito e comprensibile da parte degli utenti che si recheranno presso tali strutture, anche ipotizzando nella impossibilità di garantire la sicurezza di trasferire alcune attività presso altre sedi; si dovrà prevedere ovviamente un filtro di accesso con barriere agli ingressi dei presidi e dei distretti, con un potenziamento degli addetti alla vigilanza muniti, oltre che dei dispositivi necessari anche di termometri ad infrarossi a puntatore laser per la misurazione della febbre.
Regolamentare gli accessi riservandoli ai casi indifferibili, sia al distretto che all’ospedale, organizzarli solo per appuntamento e previo triage telefonico con numeri definiti ed operativi sulle 24 ore e regolamentando il flusso dei singoli pazienti impedendo, se non necessario, l’ingresso ad altri accompagnatori.
Inoltre se non ancora fatto, da subito vanno attivate le unità speciali per l’assistenza domiciliare dei malati che non necessitano di ricovero, previste dal Dlgs n° 14 del 09/03/2020.
Si confida sulla massima attenzione e si invitano i delegati RSU/RSA/RLS alla massima vigilanza.
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