«Non abbiamo mai parlato di doppi turni» per la ripresa della scuola a settembre – ha sottolineato il ministro spiegando che l’ipotesi è quella di dividere le classi: «la metà degli studenti per metà settimana» andrebbe a scuola, poi l’altra metà, e comunque si terrebbero sempre gli studenti che sono a distanza «collegati, così la socialità resta». «Se pensiamo da dove siamo partiti» la didattica a distanza «è stata un grande successo», la scuola «non era preparata». «Non possiamo far tornare gli studenti a scuola con 28-30 persone per classe. Io ho sempre fatto una battaglia contro le classi-pollaio», ha aggiunto il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina a Skytg24. Il 4 maggio «piano piano l’Italia riaprirà» ma non sarà «un libera tutti», «vedremo che cosa accadrà nelle prossime due settimane». Quanto al problema della dispersione scolastica, Azzolina ha sottolineato che, al di là dell’emergenza sanitaria, l’Italia già era «fuori ogni media, sto lavorando perché non aumenti. Nessuno studente deve rimanere indietro».
Corriere
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