La proposta, sottoposta all’attenzione dell’amministrazione comunale di Salerno, in particolare al sindaco Vincenzo Napoli e al consigliere comunale Fabio Polverino, e al presidente del distretto turistico “Riviera Salernitana”, Alberto Serritiello, arriva da due salernitani: Doddo D’Ambrosio (ideatore) e Gianluca Voci (architetto che segue la parte tecnica). Consiste nell’installare delle piattaforme a mare – come scrive il quotidiano “Le Cronache” – direttamente sull’acqua, gradevoli e in sicurezza. Un nuovo modo per godersi il mare, in considerazione dell’emergenza sanitaria e delle norme imposte dal governo centrale e regionale. Una soluzione che potrebbe agevolare anche i balneatori e salvare la stagione estiva dall’annunciata catastrofe.
Piattaforma a mare per fare i bagni: l’idea di due salernitani per salvare l’estate
7 Commenti
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… e chi pav?
Bellissima idea
buona idea, ma non per tutti, perché come molti architetti, considera soprattutto l’aspetto estetico, ma dal punto di vista pratico, credo ci siano un po’ di “contro”: caldo eccessivo, mancanza di doccia, continuo rollio e in caso di mare agitato sarebbe inutilizzabile. E’ un buon palliativo!
Devo essere sincero DODDO ha sempre idee piacevoli e interessanti solo che sarebbe importante anche tutelare l’ambiente vietando di portare tutto ciò che puo essere abbandonato a mare come rifiuto su queste piattaforme. Per il resto è una bella idea.
1- come ci si arriva alla piattaforma a mare?
2- non vi è la stessa problematica della spiaggia? agglomerazione di persone in spiaggia oppure sulla piattaforma, quindi nessuna sicurezza, anzi… il rischio aumenta per assurdo, poiché, in pochi metri quadrati, ci saranno un numero X di persone.
3- l’eventuale costo delle piattaforme sarà a carico del Comune e quindi della comunità oppure sono due imprenditori che faranno tutto con le loro risorse economiche?
4- quanto sarà il costo ad personam per accedere alle suddette piattaforme?
troppe domande e troppi dubbi senza risposta…
Disastro ambientale!
andrebbe bene su un lago, non nei nostri mari.