Informazione agli utenti – Distanziamento – Protezione per tutti con mascherine e Sanificazione frequente sono i principi cardine applicabili anche al settore balneare come alle altre attività economiche .
Nel documento messo a punto da INAIL e Istituto superiore di sanità si afferma che “Le caratteristiche specifiche degli stabilimenti balneari e delle spiagge libere, quali la fruizione da parte di un elevato numero di persone soprattutto nei weekend e nei mesi di alta stagione, nonché la molteplicità di attività che si possono svolgere sull’arenile (elioterapia, balneazione, ristorazione, attività ludiche e sportive, etc.) pongono particolari criticità in merito al contenimento dell’epidemia, collocando il settore della gestione degli stabilimenti balneari (codice ATECO 93.29.2) tra quelli a rischio di aggregazione medio-alto secondo la classificazione INAIL.”
Vengono fornite quindi molte indicazioni tecniche specifiche che troveranno spazio legislativo nel prossimo DPCM sulla riapertura delle attivita . Si puntualizza comunque che si tratta di raccomandazioni che Comuni , imprenditori e concessionari dovranno sapere adattare alle caratteristiche specifiche delle diverse località di vacanza .
Viene anche illustrata con tabelle la distribuzione delle spiagge e degli impianti nel territorio nazionale e la loro tipologia . In Italia sono oltre 52mila le concessioni marittime, con più di 11mila stabilimenti balneari, 1.231 per campeggi, circoli sportivi e complessi turistici. Complessivamente si può stimare che oltre il 42% delle coste sabbiose è occupato da stabilimenti balneari. In alcune regioni tale percentuale è ancora più alta: 69,8% in Liguria, 67,7% in Campania, 61,8% nelle Marche, 51,7% in Toscana. Dal punto di vista fisico- geografico il 50% dei litorali italiani è caratterizzato da coste sabbiose (3.346 km), il 34% da tratti rocciosi, il 16% risulta trasformato da porti, aree industriali, banchine e insediamenti turistici.
Vediamo di seguito un riepilogo le regole principali previste nel Documento tecnico per la balneazione sia per le spiagge attrezzate che per le spiagge libere
SPIAGGE ATTREZZATE
affissione all’ingresso di cartelli informativi sulle regole anti Covid nelle diverse lingue
distanze minime: ombrelloni : cinque metri in verticale e di 4,5 metri in orizzontale. – lettini : 2 metri – docce: 2 metri (oppure con divisori)
percorsi differenziati o almeno separati con divisori per entrata e uscita e area separata per il personale
obbligo di mascherina ma non obbligo di verifica della temperatura corporea all’ingresso.
sanificazione regolare e frequente di attrezzature e servizi igienici
Il personale dei bagni dovra indossare mascherina e guanti e ha la responsabilita di scongiurare gli assembramenti di persone in tutte le aree dell’impianto
utilizzo di strumenti elettronici per velocizzare i pagamenti
vietato l’utilizzo di piscine e le attività sportive come il tennis o il beach volley
SPIAGGE LIBERE
In questo caso sono le autorità locali a doversi fare carico di :
informazione degli utenti in diverse lingue
controlli anti aggregazione (viene raccomandato utilizzare apposite APP per il monitoraggio)
Resta ovviamente alla responsabilità di ognuno il rispetto delle regole emanate per l’emergenza dal Ministero della salute : distanza interpersonale minima di un metro , lavaggio accurato delle mani e utilizzo di disinfettanti, uso della mascherina, divieto assoluto di assembramenti.
Uso della mascherina in spiaggia? Impossibile con 30°. Vorrei sapere chi partorisce certe idee perchè andrebbe arrestato
Avete semplicemente rotto i coglioni…. I bambini saranno ovviamente quelli più penalizzati perché allora non dare la possibilità di andare al mare solo alle famiglie con bambini piccoli e a persone che devono andare al mare per motivi di salute?
Ma a parte queste regole qualcuno mi dice con chi possiamo andare a mare? Con chi condividiamo casa e congiunti soltanto? o mi posso organizzare con gli amici (residenti in varie zone della provincia e non) o magari la tipa che mi sto cartiando da qualche mese e non vedo l’ora di “lavorarla” di persona? E dove? solo chi ha il mare sotto casa? o posso andare dove voglio? chiedo venia per l’ignoranza.
La mascherina a mare la porterà qualche deficiente.
Nelle spiagge libere distanza di 1m e negli stabilimenti ombrelloni a 5m? Posto che difficilmente le amministrazioni comunali si vorranno sobbarcare l’onere di controllare le spiagge pubbliche queste verranno verosimilmente cedute agli stabilimenti anche per compensare la minore produttività. Chi si farà garante che, una volta terminata l’emergenza tra uno o due anni, esisteranno ancora le spiagge libere?
A mascherina a mare nn se po’ sent??????????? bastano le distanze e responsabilità