“Morticelli, è ufficialmente partita la campagna nazionale Luoghi del Cuore, promossa
dal FAI, in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Luoghi del Cuore è il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del
nostro patrimonio, che permette ai cittadini di segnalare, attraverso un censimento biennale i luoghi da non dimenticare. Dopo il censimento, il FAI sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di duemila voti.
Fino al 15 dicembre 2020, sarà possibile votare la Chiesa di San Sebastiano del Monte dei
Morti e concorrere al conseguimento dei fondi utili alla valorizzazione di questo luogo
“ritrovato” del patrimonio del centro storico di Salerno. Dal 2018, la chiesa dei “Morticelli”
ospita il primo laboratorio urbano creativo della città, che prende il nome di SSMOLL – San
Sebastiano del Monte dei Morti Living Lab.
Il progetto, a cura del collettivo Blam, in
accordo con il Comune di Salerno e il Dipartimento di Architettura dell’Università
Federico II di Napoli, ha riaperto le porte dell’ex chiesa, dopo oltre trent’anni di abbandono
ed attivato una comunità, capace di trasformare i “Morticelli” in un luogo di condivisione,
dove produrre insieme arte e cultura partecipando alla trasformazione della propria città.
Ogni gesto può fare la differenza, per cui Blam invita i cittadini a votare per scalare la
classifica dei luoghi più amati d’Italia e a contribuire alla diffusione dell’appello del cuore
nella propria comunità, tra amici e conoscenti, attraverso la condivisione del link e delle
istruzioni, riportate di seguito:
Una volta tanto possiamo fare una scatto culturale per difendere nostro patrimonio,votiamo e facciamo votare il popolo salernitano e non solo…grazie
La vicenda di questa chiesa, un gioiellino situato entro il borgo antico, dimostra quanto velleitario sia il desiderio di basare il turismo a Salerno mediante l’attrazione dei suoi monumenti. Sono tenuti in un abbandono totale e neanche normali restauri conservativi vengano programmati dai responsabili. Altro esempio emblematico, l’acquedotto medievale (il ponte dei diavoli): si va sfaldando, perde pezzi, è infestato da erbacce. Forse un mecenate da Roma lo farà restaurare, ma che brutta figura per le autorità cittadine.