Sono soprattutto 5 i punti in cui si è avuto un sensibile calo della concentrazione di cromo, il cui parametro concorre a determinare la classificazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua a : lungo il basso corso del Sarno; una lungo il Torrente Cavaiola; una lungo il Torrente Solofrana e una lungo l’Alveo Comune.
La concentrazione di altri inquinanti non ha registrato cambiamenti significativi, mentre la concentrazione di Escherichia coli, che indica la contaminazione fecale, in alcuni punti è aumentata, questo a causa del maggiore apporto delle acque di scarico delle abitazioni.
“Questo studio dimostra che il fermo delle attività produttive ha fatto calare l’inquinamento delle acque. Con la fase 2 invece il Sarno ed i suoi affluenti hanno ricominciato ad essere inquinati e questo perché sono ripresi gli sversamenti abusivi ad opera delle aziende. Per questo allora noi chiediamo che si effettuino monitoraggi e verifiche continue per tenere sotto controllo le acque ed individuare gli scarichi illeciti ed i responsabili dell’inquinamento dei corsi d’acqua.
Stiamo spingendo molto affinché vengano istituite un’unita di coordinamento ambientale e una Polizia idraulica, in modo da poter tenere sotto controllo l’inquinamento e gli sversamenti, soprattutto nelle zone del Sarno e del litorale Domizio, e colpire gli inquinatori seriali. E’ arrivato il momento di mettere fine ai crimini ambientale.” – sono state le parole del Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.
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