Il controllo, scaturito da alcune segnalazioni inerenti la vendita di avifauna protetta in un parcheggio, ha permesso di interrompere la compravendita di due esemplari giovani di Ghiandaia. Queste ultime erano tenute in una piccola scatola all’interno di una busta e il soggetto la stava mostrando a dei potenziali acquirenti.
Gli animali presentavano anelli inamovibili di dubbia provenienza. A seguito a quanto accertato, il soggetto è stato invitato a recarsi presso la locale caserma per gli accertamenti di rito.
Proprio durante questi ultimi, è emerso che il soggetto aveva pubblicato annunci sul sito subito.it per la vendita di avifauna protetta. L’indagine è ancora in corso, al fine di risalire alla provenienza degli anelli illecitamente inseriti al tarso degli uccelli, ad una loro manomissione o ad un uso non lecito, ipotesi che configurerebbe due reati previsti dal Codice Penale.
Lo stesso soggetto alleva specie esotiche, ma non aveva in suo possesso coppie riproduttrici di Ghiandaie, lasciando così ipotizzare un prelievo in natura o una compravendita illegale.
Per questi motivi l’uomo è stato deferito all’A.G. per i reati connessi alla Legge 157 del 1992, che vieta su tutto il territorio nazionale il prelievo e la detenzione di uova e pulli di fauna selvatica, inoltre la Legge regionale n. 26 del 2012 elenca le specie selvatiche detenibili ai fini ornamentali e tra queste non risulta la Ghiandaia.
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