Anec: “Incomprensibile l’obbligo di mascherina in sala” – “Sicuramente sono stati fatti passi avanti con la deroga al distanziamento interpersonale per la visione con i propri familiari, ma il permanere dell’obbligo dell’uso della mascherina anche dopo aver preso posto in sala rimane incomprensibile”, scrive in una nota l’Anec (associazione degli esercenti cinematografici).
“Le misure per le sale cinematografiche e teatrali impongono il distanziamento di almeno un metro e, così come previsto in altre attività commerciali, si ritiene che al momento della occupazione del posto in sala il cliente possa rimuovere la protezione delle vie aeree, al pari di quanto definito per il settore della ristorazione”.
Compromessa l’esperienza del pubblico – “Parti integranti ed imprescindibili dell’esperienza cinematografica dello spettatore sono la visione in compagnia e il consumo di prodotti durante la proiezione. Il permanere dell’obbligo di indossare la mascherina all’interno della sala, durante tutta la visione del film non permette la ripartenza, compromettendo l’esperienza cinematografica del pubblico e minando uno dei cardini chiave dell’economia delle sale cinematografiche”, sottolinea ancora l’Anec.
Impossibile riaprire a queste condizioni – I cinema come anche i teatri intenzionati a riaprire la prossima settimana “rimarranno chiusi, in queste condizioni”, scrive ancora l’associazione degli esercenti, “Il settore è pronto a ripartire, ma senza la presa di coscienza che questi protocolli pongono le sale cinematografiche in una condizione penalizzante, non sarà possibile riaprire”.
Allinearsi ai protocolli europei – “L’attuale situazione epidemiologica e le misure concesse alle altre attività aperte al pubblico permettono di allineare i protocolli per la riapertura dei cinema italiani a quanto disposto in Francia e negli altri Paesi Europei. Auspichiamo che si concretizzi questo percorso, in previsione del prossimo aggiornamento delle linee guida nazionali a cura del Comitato Tecnico Scientifico, permettendo ai numerosi lavoratori ancora a casa di poter tornare a lavoro, evitandoperaltro ogni rischio nascente con l’imminente fine della copertura degli ammortizzatori sociali”, conclude l’Anec.
è una decisione scaturita dai gestori e proprietari,ma gli spettatori sarebbero propensi ad indossare mascherine quando si verificano assembramenti o mancanza di distanziamento.
chi non vuole aprire le strutture, se ne assumerà le responsabilità, sotto c’è qualcosa di losco,
gli appassionati vogliono partecipare agli spettacoli, sono i proprietari che non vogliono aprire.
i soliti giochetti per ottenere denari e creare altri problemi.
non volete aprire, diteci i motivi, non vi nascondete dietro agli spettatori