I provvedimenti scaturiscono da una vasta ed articolata attività d’indagine avviata dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Salerno nel mese di giugno 2017 sotto la direzione e con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di questo capoluogo.
È stata condotta con metodi tradizionali, con il supporto di attività tecniche e mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento, ma l’attività è risultata particolarmente complessa poiché molti dei soggetti investigati, per eludere i controlli, non hanno esitato a ricorrere all’intestazione fittizia di schede telefoniche a persone ignare (circa 15) ed all’utilizzo di smartphone (blackberry) di difficile intercettazione per condurre i loro traffici illeciti, venendo comunque scoperti.
Intervista Comandante Provinciale Carabinieri Gianluca Trombetti
L’indagine ha permesso di ricostruire l’esistenza di un’associazione a delinquere, con ruoli e competenze ben definite, dedita alla commissione dei suddetti delitti, con una disponibilità di notevoli quantitativi di stupefacente del tipo cocaina, hashish, amnèsia e marijuana ecc., che vantava un canale di rifornimento privilegiato con l’Albania e con l’Olanda (con circa 2 kg di cocaina sottoposti a sequestro).
La compagine criminale gravitava attorno alle figure di spicco di Alfredo Cuozzo e Sabato Di Lascio, entrambi pluripregiudicati per stupefacenti e gravi reati contro la persona, i quali, assurti a veri e propri manager del gruppo, promuovevano e dirigevano l’associazione avvalendosi del metodo mafioso, che palesavano sul territorio di Acerno attraverso una serie di gravi minacce (tra cui l’incendio di autovetture), tese ad allontanare spacciatori e organizzazioni rivali, nonché ad imporre il loro predominio sulla illecita attività di spaccio, stabilendo, in particolare, il prezzo ed i canali di approvvigionamento della droga.
È in tale ambito che si inserisce la contestazione del reato di detenzione e porto abusivo di una pistola semiautomatica marca “Tanfoglio”, a carico di Paolo Cerasuolo, Alfredo Cuozzo e Sabato Di Lascio. Gli ultimi dei due hanno portato illegalmente la pistola in luogo pubblico per minacciare Gerardo Calabrese ad Acerno, esplodendo, di notte, alcuni colpi di pistola in direzione di un cavallo di sua proprietà per “convincerlo” a desistere da attività di spaccio concorrenziali.
Nel periodo di massima contrapposizione tra il gruppo Cuozzo-Di Lascio e gli altri spacciatori acernesi, l’attenzione degli inquirenti è stata rivolta anche al noto pluripregiudicato Ciro Persico, arrestato qualche giorno fa, referente dello storico gruppo delinquenziale del centro storico salernitano, chiamato – grazie al suo ascendente criminale – a sostenere le attività di spaccio del Dany Dell’Angelo in Acerno, divenuto contendente dei citati Cuozzo-Di Lascio.
In tale frangente, sono stati altresì documentati contatti tra Alfredo Cuozzo e i fratelli Carmine e Vito De Feo, a capo dell’omonimo clan attivo in Bellizzi. Le citate mediazioni hanno, di fatto, condotto ad una pacifica composizione del dissidio. Un ulteriore filone investigativo ha riguardato il “broker” salernitano Fiorenzo Parotti, soprannominato “Biondo” e “Tiger”, che, pur non essendo organico al sodalizio in esame, ne ha condiviso i canali di rifornimento, a dimostrazione di una collaborazione di più ampio spettro nell’ambito del mercato degli stupefacenti in provincia.
Parotti, infatti, oltre ad essere in contatto con gli stessi fornitori albanesi, è risultato più volte essere sia fornitore di cocaina, che cliente di sostanze stupefacenti del tipo leggero a favore del gruppo acernese.
l nome dell’operazione “Servitium” nasce dalla terminologia criptata usata dai gregari dell’organizzazione nel definire lo stupefacente, poiché, in una intercettazione telefonica, la cocaina veniva convenzionalmente chiamata “servizio”.
Nel corso dell’attività d’indagine, sono state arrestate 2 persone in flagranza di reato e sequestrati oltre 2 Kg di stupefacente. Il fatturato mensile dell’impresa criminale si aggirava intorno ai 100.000 €.
Le misure cautelari
Finiscono in carcere: Di lascio Sabato, cl.1985; Cuozzo Alfredo, cl.1960; Cianciulli Alfredo, cl.1987; Cuozzo Johan, cl.1988; Pizzolante Luca, cl.1998; Vece Carmine, cl.1994; Senatore Alfonso, cl.1947; Luku Ermal, cl.1983; Maloku ervin, cl.1985; Tabaku Artur, cl.1982; Parotti Fiorenzo, cl. 1987.
Ai domiciliari: De Santis Giuseppe, cl.1988; Cuozzo Gerardo, cl.1986; Poppiti Raffaele, cl.1989; Cianciulli Ciro, cl.1979; Salvatore Marco, cl.1981; Nicastro Antonietta, cl.1992; Ponzone Antonio, cl.1973; Cappetta Graziano, cl.1995; Dell’angelo Dany, cl.1995.
Obbligo di dimora nel comune di residenza per: Cappetta Alessio, cl.1989; Cuozzo Damiano, cl.1957; Cuozzo Filippo, cl.1996; Giusti Giulia, cl.1998; Guercio Annachiara, cl.1998; Cerasuolo Paolo cl.1984
Nessuno commento, ha ho dimenticato che non erano dei immigrati
azz …e capit nient ncopp aciern e cche’ se firn e fà