Le “Covid toes”, che si manifestano in modo simile ai geloni con delle piaghe rosse o lesioni più frequenti nelle dita dei piedi che delle mani, si sono riscontrate spesso durante il periodo di maggior diffusione della pandemia di Coronavirus, in particolar modo tra bambini e giovani adulti. Lo scrive Federico Garau su Il Giornale.it
Fino a poco fa, tuttavia, era stato molto difficile creare un’associazione sicura tra il virus Sars Cov-2 e queste specifiche lesioni anche perchè, nella maggioranza dei casi, le persone che presentavano questa particolare patologia risultavano negative sia ai tamponi faringei che ai test sierologici necessari per rilevare la presenza del Coronavirus nel loro organismo.
Lo scopo dei ricercatori, dunque, guidati dall’autrice principale dello studio, ovvero la dottoressa Isabel Colmenero dell’Ospedale Infantil Universitario Niño Jesús in Spagna, era quello di ricercare il virus anche nei tessuti. La ricerca è partita dall’analisi di biopsie cutanee condotte su sette pazienti pediatrici che avevano presentato questo genere di lesioni: l’immunoistochimica per la Sars Cov-2 è stata eseguita in tutti i casi, mentre la microscopia elettronica in uno solo.
L’istopatologia ha rivelato dei gradi variabili di vasculite linfocitaria, che vanno dal gonfiore endoteliale fino alla necrosi fibrinoide e alla trombosi. Sono stati inoltre rilevati porpora, infiammazione linfocitaria perivascolare superficiale e profonda, edema e danno all’interfaccia vacuolare. L’immunoistochimica per Sars Cov-2 è risultata positiva nelle cellule endoteliali e nelle cellule epiteliali delle ghiandole sudoripare eccrine; inoltre, particelle appartenenti a Coronavirus sono state rilevate nel citoplasma delle cellule endoteliali grazie all’uso del microscopio elettronico.
Nonostante che le caratteristiche cliniche ed istopatologiche siano risultate affini a quelle rilevate in altre tipologie di geloni, quindi, la presenza di particelle di Sars Cov-2 nell’endotelio e l’evidenza istologica del danno vascolare hanno spinto i ricercatori a stabilire un collegamento tra il virus e questa specifica patologia.
“Il danno endoteliale indotto dal virus potrebbe essere il meccanismo chiave che causa queste lesioni”, ha spiegato la dottoressa Colmenero, come riportato da AdnKronos. “Inoltre, il danno vascolare potrebbe anche spiegare alcune caratteristiche cliniche osservate in pazienti con Covid-19 grave”.
Fonte IlGiornale.it
Questa è una notizia: “le persone che presentavano questa particolare patologia risultavano negative sia ai tamponi faringei che ai test sierologici”.
Quindi nonostante fossero negative sia al tampone-pcr sia al sierologico, state dicendo che erano malate di covid?
E quindi sia i tamponi che i test sierologici non servono a nulla per il covid? Vogliamo arrivare a dire che pure chiunque abbia geloni o problemi circolatori ha (o ha avuto) implicitamente pure il covid?
Mah, certo che può essere, dopotutto il legame covid-circolazione era proprio la causa delle morti nei casi mal curati inizialmente (microtrombosi), però pare che questa notizia, sia da approfondire, soprattutto per la validità dei test, sui quali abbiamo espresso più volte dubbi (riportando fonti, non dubbi personali sognati di notte).