“L’errore – spiega Vincenzo, un tassista al parcheggio davanti al teatro San Carlo – è stato far venire qui il Genoa a giocare la partita. Avevano due positivi, la Lega doveva rinviare la gara dopo i risultati dei secondi tamponi a tutta la squadra, adesso invece rischiamo che anche i nostri si siano contagiati”.
La preoccupazione aumenta anche perché la stagione sta entrando nel vivo, c’è la sfida con la Juventus poi quella con l’Atalanta per una squadra di cui i tifosi ammirano l’attenzione al covid: “Avevamo avuto solo Petagna – spiega Marco, diciottenne appena uscito da scuola – positivo, il Napoli era stato molto attento, con i tamponi fatti regolarmente a tutti. Già la squadra era stata messa a rischio nella trasferta di Barcellona, ma ora giocare contro un avversario pieno di covid, è assurdo.
Non credo che si possa giocare domenica con al Juventus, anche se non ci saranno positivi, il Napoli non avrà la serenità questa settimana per preparare la partita”. Già, perché la gara contro i bianconeri è la partita di cartello dell’anno a cui il Napoli si stava avvicinando con fiducia dopo le prime due vittorie. “Di solito i problemi ci stanno durante la partita con la Juve, con gli arbitri, questa volta addirittura prima”, dice sfiduciato un barista in centro.
L’argomento è di attualità anche sui social e sulle polemiche in vista di Juve-Napoli un tifoso riporta tutti coi piedi per terra: “Prima di accendere polemiche da bar sport accendete un po’ il cervello.
Qua stiamo parlando della salute delle persone, questi non sono robot. Hanno anche loro famiglia. Sapete cosa stanno passando in queste ore? Prendetevela con chi comanda il calcio”. E a proposito di decisioni sul calcio, il covid spaventa anche i tifosi: “Per me è giusto giocare con gli stadi vuoti, non manderei mai mio marito e mio figlio allo stadio”, dice netta Giulia, pronta anche a vedere con loro la partita in tv, ma a casa.
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