Ecco il Report settimanale delle Regioni a cura della Cabina di Regia (DM 30 aprile 2020) sull’emergenza coronavirus in Italia.
Punti chiave:
- Si riporta un’analisi dei dati relativi al periodo 21–‐27 settembre 2020. Per i tempi che intercorrono tra
l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica,
verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione all’inizio di
settembre. Alcuni dei casi identificati tramite screening, tuttavia, potrebbero aver contratto l’infezione
in periodi antecedenti.
- Il virus oggi circola in tutto il Paese. Si conferma unaumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la
nona settimana consecutiva con una incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg di 34,2 per
100mila abitanti (periodo 14/9–‐27/9) (vs 31,4 per 100mila abitanti nel periodo 7/9–‐20/9). Questa
settimana si osserva un lieve aumento dell’età mediana dei casi (42 anni vs 41 la settimana
precedente).
- Sono otto le Regioni/PPAA che hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto
alla settimana precedente (flusso ISS). Questa settimana continua a scendere la percentuale dei nuovi
casi importati dall’estero (5,7% vs 8% la scorsa settimana) e da altra Regione/PA (1,7% vs 3,3% la
settimana precedente). Si mantiene, invece, stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di
tracciamento dei contatti (35,8% dei nuovi casi) e si osserva un lieve aumento della percentuale dei casi
rilevati attraverso attività di screening (28,2% vs 27,6% la settimana precedente). Il 29,6% dei casi è
stato identificato attraverso la comparsa di sintomi e nel 6,5% non è stato riportato l’accertamento
diagnostico.
- Nel periodo 10–‐23 settembre 2020,l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,01 (95%CI: 0,88 – 1,08).
Sono 12 le Regioni/PPAA con un Rt maggiore di 1 questa settimana, di cui sette hanno un intervallo di
credibilità che non comprende uno.
- Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda
all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo–‐
piano/–‐/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037). Bisogna tuttavia interpretare con
cautela l’indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell’epidemia. Infatti, l’Rt
calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e
confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la
reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto, l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato
tenendo anche in considerazione il dato di incidenza.
- Sono stati riportati complessivamente 3.266 focolai attivi, di cui 909 nuovi(la definizione adottata di
focolaio prevede l’individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la
nona settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2.868
focolai attivi di cui 832 nuovi). Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (101/107).
Nonostante l’aumento di focolai attivi, le Regioni/PPAA hanno segnalato 3.026 nuovi casi non
associati a catene di trasmissione note (+13,7% rispetto alla settimana precedente). Per quanto
riguarda il contesto di trasmissione, si mantiene stabile la percentuale dei focolai che si sono verificati
in ambito familiare (76,5% di tutti i focolai attivi vs 76,1% la settimana precedente). Aumenta la
percentuale di focolai verificati in ambito lavorativo (7,2% vs 5,6% la scorsa settimana) e diminuiscono
invece i focolai associati ad attività ricreative (4,5% vs 6,3% la settimana precedente).
- Questa settimana sono stati segnalati anche 14 focolai in cui la trasmissione potrebbe essere
avvenuta in ambito scolastico, anche se attualmente non è sempre confermata. Nelle prossime
settimane si potrà meglio valutare l’impatto dei contagi nelle scuole.
- A livello nazionale continua a salire il numero di persone ricoverate(2846 vs 2365 in area medica, 254
vs 222 in terapia intensiva nei giorni 27/9 e 20/9, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i
tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva.
Conclusioni:
- In Italia si osserva un progressivo peggioramento dell’epidemia di SARSS CoVS 2 da nove settimane
che si riflette in un maggiore carico sui servizi sanitari.
- Un rilassamento delle misure, in particolare per eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi
pubblici e privati, e dei comportamenti individuali, anche legati a momenti di
aggregazione estemporanei, rende concreto il rischio di un rapido peggioramento epidemico.
- La trasmissione locale del virus, diffusa su tutto il territorio nazionale, provoca focolai anche di
dimensioni rilevanti soprattutto nell’ambito domiciliare. Rimane fondamentale mantenere
una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della
situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso
tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali lavaggio delle mani, l’uso delle
mascherine e il distanziamento fisico.
- Sono stati riportati i primi focolai dove la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito intra
scolastico. Sebbene l’impatto di questi focolai sulla trasmissione locale del virus sia finora contenuto,
rimane essenziale mantenere l’attenzione sulle misure introdotte per prevenire trasmissione intra
scolastica, come lo screening, la rilevazione della temperatura giornaliera da parte delle famiglie e il
rispetto delle procedure per la gestione di casi sospetti sintomatici in ambito scolastico.
- Il tracciamento dei casi e dei loro contatti e la conseguente riduzione nei tempi tra l’inizio della
contagiosità e l’isolamento restano elementi fondamentali per il controllo della
diffusione dell’infezione. L’aumento di focolai e di casi non associati a catene di
trasmissione evidenzia l’importante e crescente impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di
Prevenzione) per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati e indagati.
- È importante il rafforzamento, anche attraversol’utilizzo di strumenti tecnologici come la “app”
Immuni, di questi servizi nelle attività di diagnosi e ricerca dei contatti in modo da
identificare precocemente tutte le catene di trasmissione e garantire un’efficiente gestione dei casi
e contatti, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l’isolamento immediato dei casi secondari.
- Si ribadisce la necessità di rispettare i provvedimenti quarantenari e le altre misure raccomandate
dalla autorità sanitarie sia per le persone che rientrano da Paesi per i quali è prevista la quarantena,
e sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un
caso.
Sebbene i servizi territoriali siano riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus, viene
ripetutamente segnalato un carico di lavoro eccezionale nelle attività di tempestiva gestione dei contatti
che si riflette anche sulle attività non-collegate a questa emergenza.
- Sebbene non siano ancora presenti segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali,la tendenza
osservata potrebbe riflettersi a breve tempo in un maggiore impegno.
- La situazione descritta in questo reportevidenzia importanti segnali di allerta legati ad un aumento
della trasmissione locale. Al momento i dati confermano l’opportunità delle ulteriori misure di
prevenzione e controllo adottate dalle Regioni/PPAA e invitano ad essere pronti all’attivazione di
ulteriori interventi in caso di peggioramento.
- Siraccomanda alla popolazionedi prestare particolare attenzione al rischio di contrarre l’infezione in
tutti i casi di mancato rispetto delle misure raccomandate e durante periodi di permanenza in Paesi o
aree con una più alta circolazione virale. In questi casi, si raccomanda di prestare responsabilmente
particolare attenzione alle norme comportamentali di prevenzione della trasmissione di SARS–‐CoV–‐2, in
particolare nei confronti di fasce di popolazione più vulnerabili.
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