“Bisogna rispettare le regole, evitare gli assembramenti e prestare particolare attenzione alla dinamica familiare, visto che la maggior parte dei contagi avvengono lì”. Lo ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, a margine della riunione nella sede della Protezione Civile, a Roma
Il Comitato tecnico scientifico – secondo quanto apprende l’Ansa – avrebbe esaminato gli aspetti sanitari per fare fronte all’emergenza Covid. Nel corso della riunione sarebbero, inoltre, state illustrate anche le linee che dovrebbero essere contenute del prossimo Dpcm per contrastare la recrudescenza dei contagi e che verranno portate al confronto con le regioni.
Tamponi molecolari ed antigenici potrebbero essere autorizzati per i ‘contatti’. È questo – secondo quanto apprende l’Ansa- l’altro aspetto sanitario esaminato nel corso della riunione del Cts di oggi. Sempre secondo quanto apprende l’Ansa tali tamponi potrebbero essere realizzati dai medici di famiglia e dai pediatri ove possibile.
Ma se la maggior parte dei contagi avviene in famiglia… è controproducente il lockdown? O vogliono portarci all’immunità di gregge senza dircelo?
Sempre che la foto riguardi l’articolo
Ma avete visto quanti sono e come stanno intorno a quel tavolo?
Di cosa stavano parlando?
BRAVO 20.13 ! è proprio quello il punto, dicono che il 77% dei contagi sta in famiglia e dove ci dicono che dobbiamo stare? in famiglia! mi pare proprio geniale. Ma non dobbiamo meravigliarci, a marzo dove hanno chiuso gli anziani e i malati covid? negli ospizi ! Questi sono geniali veramente.
Ora i fans del covid e delle maschere lo capiscono il gioco che stanno facendo al governo e i famosi tecnici? spero che aprano gli occhi una volta per tutte..
Condivido dobbiamo capire che gioco stanno facendo in Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna….praticamente in tutto il mondo…dai c…….facci capire cosa c’è dietro questa pagliacciata mondiale!
Pippo, ragioniamo un attimo. Il governo sta cercando di scongiurare un lockdown generale, ed anche quelli locali saranno presi in considerazione solo come estrema soluzione.
Ciò detto, è evidente che se la maggior parte dei contagi avviene in famiglia è perché i giovani escono, vanno a scuola, usano i mezzi pubblici, ecc. Quindi si contagiano tra di loro, asintomatici nella stragrande maggioranza dei casi, e portano il virus in casa.
Di qui la necessità di limitare certe attività. Fosse per me chiuderei le scuole superiori, frequentate dai giovani più a rischio. Oltetutto abbastanza autonomi e maturi per poter fare DAD.
Altrimenti cosa proporresti? Tutti in strada e nessuno in casa, così non ci si contagia in famiglia? Non capisco.
Dovresti sapere che avere un malato in casa significa doverlo tutelare dalle malattie virali (e non solo) provenienti dall’esterno, ed occorre quindi creare una “bolla”, limitando i contatti non necessari con l’esterno. Ma se andiamo in giro allegramente senza usare le precauzioni basilari, non c’è bolla che tenga. Di qui la necessità di limitare le occasioni di aggregazione non necessarie.
8.00 il pippo che scrivi all’inizio è un verbo? parli di te? ok