Sul tavolo anche mini zone rosse per i territori dove l’indice Rt è pericolosamente elevato. Specialmente per quanto riguarda le grandi città, in cui l’allerta rimane alta, si pensa a dei lockdown per evitare che l’infezione si espanda ai territori dove la curva è ancora sotto controllo.
Oggi il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, incontrerà i governatori delle Regioni insieme ai rappresentati di Province e Comuni per fare il punto sui lockdown mirati nelle città e nelle aree più colpite dal coronavirus. Nel mirino ci sono Milano, Napoli, Torino e Genova, ma anche gran parte del Nord-Est.
In queste zone potrebbero quindi arrivare misure più stringenti. Oltre che al coprifuoco si potrebbe procedere con restrizioni di orari anche per le attività commerciali e chiusure totali nel fine settimana. Per ora gli esperti considerano meno critica la situazione a Roma, dove però il livello di allerta resta alto e non è escluso che anche nella capitale possano arrivare provvedimenti più stringenti.
Ci sarebbe poi la limitazione agli spostamenti, se non per ragioni legittime (come lavoro, salute e urgenza), in modo da circoscrivere l’infezione ed evitare che si espanda a territori dove la curva è ancora sotto controllo.
Per alcune Regioni potrebbero chiudere i confini: queste sarebbero la Lombardia, il Piemonte, la Campania, la Liguria e la Valle d’Aosta. Ma anche la provincia autonoma di Bolzano. Su questo fronte si aspettano però chiarimenti dal comitato tecnico scientifico, che dopo essere stato convocato ieri urgentemente dal governo, dovrebbe ora aggiornare la lista dei territori in cui la situazione è più critica. E nei quali saranno quindi necessari interventi più incisivi, come appunto dei lockdown mirati e circoscritti.
È giusto punire con eventuali chiusure i meno rispettosi
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