“Da noi per ora la situazione è sotto controllo perché la sanità ospedaliera e territoriale è molto reattiva” dice, avvertendo pero’ che nessuno “può escludere che possa arrivare anche la terza ondata e forse la quarta”. L’importante, afferma “e’ essere preparati”.
Il Veneto, aggiunge, ha “il piu’ basso tasso di ospedalizzazione con circa 2.600 ricoverati di cui circa 300 persone in terapia intensiva. Nessun segreto: da tempo avevamo puntato su una scelta di cure domiciliari e su quello abbiamo investito.
Il binomio medicina ospedaliera e territoriale paga molto di più davanti al Covid. Abbiamo 51 equipe Usca per le visite a domicilio, e un ottimo rapporto con una squadra efficiente di medici di base che al 59% fa anche tamponi. E ora compreremo anche 100 mila saturimetri da distribuire ai nostri pazienti insieme all’ossigeno. In questo modo la maggior parte potrà curarsi a casa”.
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