“È pericoloso” che i figli che studiano fuori città tornino a casa per fare Natale in famiglia. A dirlo il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ospite di “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1, sostenendo che la sua definizione per il prossimo Natale, dopo che Conte ha detto che sarà un Natale sobrio e diverso, è quella di una festività “in emergenza”. Anche se “sinceramente parlare di Natale quando ogni giorno muoiono ancora 700 persone, ovvero tre aerei pieni di italiani che precipitano ogni 24 ore, non mi sembra il caso”. Secondo il viceministro, il Natale basterebbe dire che “si potrà fare tra le mura domestiche con chi già si convive”.
Ma quante persone potranno stare a tavola? Le indicazioni del governo dovrebbero essere di 6? hanno chiesto i conduttori. “Sembra che sia di 6 persone – replica Sileri – ma aspetterei ancora un po’ di tempo”, per vedere i risultati dei prossimi monitoraggi.
E ancora: “Viene dato un numero come è stato fatto con i ristoranti, vengono date delle regole per far sì che nel rispetto di queste non si crei confusione, ma – conclude – è chiaro che basterebbe il buonsenso”.
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