I tamponi sono stati 81.285, ovvero 71.049 in meno rispetto a ieri quando erano stati 152.334. Mentre il tasso di positività è del 12,8% (l’approssimazione di 12,803%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 12 sono risultati positivi; ieri era del 12,5%. Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati.
Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri, a fronte di meno tamponi. I test fatti a Natale — quelli comunicati oggi — sono in numero inferiore in confronto a quelli infrasettimanali, come succede sempre durante i festivi. Alla vigilia del «Vaccine day», anche se i casi sono sotto quota 20 mila dal 6 dicembre, lo scenario non migliora come dovrebbe. Complice anche la variante inglese e gli altri otto ceppi che sono stati individuati in Veneto, come ha spiegato oggi il governatore Luca Zaia, portando proprio il Veneto ad essere la regione più colpita.
Diminuiscono le vittime in 24 ore: si tratta del dato più basso da quando si è aggravata la seconda ondata. I decessi odierni, infatti, sono paragonabili (molto simili per numero) a quelli dei primi di novembre e fine ottobre: i morti erano 233 il 2 novembre, 208 il primo novembre e 297 i morti il 31 ottobre. Dopo queste date 31 ottobre – 2 novembre, il numero di persone che hanno perso la vita in un giorno sono state sempre più di 300 e oltre. C’è da dire che a volte i dati dei decessi nei giorni festivi non sono completi.
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