Egregio Presidente,
lo scrivente Ing. Antonio Ilardi, nato a Salerno il 24 Gennaio 1969, e domiciliato ai fini del presente atto presso al casella pec antonio.ilardi@pec.it, in proprio e nella qualità di amministratore del Gruppo Facebook “Genitori Salerno Sì DAD”, che ad oggi vanta oltre 1.600 adesioni in poco più di dieci giorni dalla sua costituzione, Le rappresenta la preoccupazione di migliaia di genitori salernitani per la ripresa della didattica in presenza e per le conseguenze che potrebbero derivare dal ritorno sui banchi di scuola.
Le evidenzia, altresì, che il Gruppo, pur non essendo espressione di una entità giuridicamente riconosciuta, è manifestazione di una aggregazione rilevante di persone. Esso raccoglie una serie di consensi – propri dei Social Network – a seguito delle richieste di iscrizione dei membri, ed oggi, soprattutto nella condizione di emergenza sanitaria in corso per una pandemia in atto, è una realtà di fatto esistente ed espressione della volontà degli stessi partecipanti.
Tanto considerato,
PREMESSO
- che con nota prot. 28253 del 22 dicembre 2020, il Ministro dell’Istruzione ha inviato il Documento denominato “Linee guida per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico 2020-2021“, trasmesso alle Amministrazioni interessate, con nota DAR 21332 del 22 dicembre 2020;
- che con la successiva nota prot. 28281 del 22 dicembre 2020, il Ministro dell’Istruzione ha inoltrato il nuovo testo del Documento di Linee guida indicato in oggetto, diramato, con nota DAR 21355 del 23 dicembre 2020, ai fini dell’acquisizione dell’Intesa della Conferenza Unificata;
- che con la nota prot. 28400 del 23 dicembre 2020, il Ministro dell’Istruzione ha trasmesso l’ultima versione del provvedimento, diramato, in pari data, con nota DAR 21388;
- che con provvedimento del 23 Dicembre 2020, riportato al repertorio al n. 190/CU, lo Stato e gli Enti territoriali hanno siglato in Conferenza Unificata l’Intesa che prevede, tra l’altro, l’impegno alla riattivazione delle attività scolastiche in presenza per il 50% degli studenti dal 7 Gennaio 2021 con l’incremento al 75% a partire dal successivo 15 Gennaio; nonché dispone nelle allegate Linee Guida come “l’eventuale ulteriore sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza sia prevista come misura residuale, fermo restando la normativa in essere”, ed infine ipotizza la riprogrammazione degli orari delle attività scolastiche delle scuole secondarie di secondo grado e la rimodulazione del sistema dei trasporti;
- che le sopra menzionate proposte inoltrate dal Ministro dell’Istruzione alla Conferenza Unificata risultano elaborate in assenza di ogni riferimento all’effettivo quadro epidemico, ma apoditticamente redatte sulla scorta di vaghe e generiche soluzioni organizzative, peraltro slegate dalla realtà fattuale in cui esse si inseriscono;
- che l’Intesa approvata dalla Conferenza Unificata non dispone, come per prudenza avrebbe dovuto, l’effettuazione di indagini epidemiologiche preventive alla riattivazione della didattica in presenza, con il rischio evidente di proliferazione di contagi ad opera di soggetti asintomatici o pauci sintomatici;
- che il diritto all’istruzione può essere attualmente garantito SOLO dalla permanenza di OGNI ciclo scolastico nella modalità di didattica a distanza;
- che, viceversa, il diritto alla salute non appare analogamente tutelato dal ripristino delle attività didattiche in presenza, attesa la permanenza e la gravità delle condizioni sanitarie attestate dalla dichiarazione dello stato di emergenza prorogato, da ultimo, al 31 Gennaio 2021 dalla Delibera del Consiglio dei Ministri del 7 Ottobre 2020;
- che le condizioni di sicurezza, più volte pubblicamente garantite dal Sig. Ministro dell’Istruzione, si fondano su circostanza vaghe e/o smentite dalla letteratura scientifica e/o dalle ricerche di primari istituti di ricerca internazionali;
- che il Rapporto dell’European Centre for Desease Prevention and Control, pubblicato in data 23 Dicembre 2020 sul sito istituzionale dell’Istituto, attesta, tra l’altro, che:
-
- “i bambini di tutte le età sono suscettibili e possono trasmettere SARS-CoV-2. I bambini più piccoli sembrano essere meno suscettibili alle infezioni e, se infettati, meno spesso portano alla trasmissione in avanti rispetto ai bambini più grandi e agli adulti”;
- “le chiusure delle scuole possono contribuire a una riduzione della trasmissione di SARS-CoV-2”, in congiunzione ad “altri interventi non farmaceutici (NPI) come le restrizioni alla raccolta di massa”;
- “la trasmissione di SARS-CoV-2 può avvenire all’interno delle strutture scolastiche e sono stati segnalati gruppi nelle scuole materne, primarie e secondarie. L’incidenza del COVID-19 negli ambienti scolastici sembra essere influenzata dai livelli di trasmissione nella comunità”;
- che l’Istituto Nazionale Britannico BMJ Nutrition Prevention and Health, nell’apposito Rapporto pubblicato in data 25 Agosto 2020 sul sito istituzionale, attesta l’inadeguatezza delle misure di distanziamento adottate nelle scuole italiane sancendo che “le regole che stabiliscono una singola distanza fisica specifica (1 o 2 metri) tra gli individui per ridurre la trasmissione di SARS-CoV-2, si basano su una nozione obsoleta e dicotomica della dimensione delle goccioline respiratori Questo trascura la fisica delle emissioni respiratorie, dove le goccioline di tutte le dimensioni sono intrappolate e spostate dalla nube di gas turbolento umido e caldo espirato che le mantiene concentrate mentre le trasporta per metri in pochi secondi (12). Dopo che la nuvola rallenta sufficientemente, la ventilazione, modelli specifici di flusso d’aria e il tipo di attività diventano importanti. Anche la carica virale dell’emettitore, la durata dell’esposizione e la suscettibilità di un individuo alle infezioni sono importanti”;
- che il predetto Istituto, altresì, “invece di regole di distanza fisica singole e fisse” propone “raccomandazioni graduali che riflettono meglio i molteplici fattori che si combinano per determinare il rischio. Ciò fornirebbe una maggiore protezione nei contesti a più alto rischio ma anche una maggiore libertà in contesti a basso rischio, consentendo potenzialmente un ritorno alla normalità in alcuni aspetti della vita sociale ed economica”;
- che il predetto Istituto, infine, valuta “ad alto pericolo di contagio” per la trasmissione del Virus Covid-19 tutti gli ambienti chiusi, in qualsiasi condizione di affollamento, privi di ventilazione e con permanenza prolungata, tratteggiando, evidentemente, proprio le condizioni delle aule scolastiche italiane;
- che non risulta essere stato adottato uno specifico Protocollo di pulizia e sanificazione delle scuole italiane, nonostante la disponibilità di specifiche indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità (cfr Rapporto 25/2020 pubblicato in data 15 Maggio 2020) sulla affidabilità dei trattamenti a base di perossido di idrogeno e di ipoclorito di sodio per l’eradicazione dei Virus Covid-19 dalle superfici dure, che, stante la univoca caratterizzazione degli arredi e del calpestio, ben avrebbe potuto costituire un riferimento prescrittivo per gli istituti scolastici;
- che non risultano essere stati resi disponibili presso tutti gli istituti scolastici, nonostante le opposte pubbliche rassicurazioni rese dal Sig. Ministro dell’Istruzione, kit antigenici rapidi, utili al contenimento di eventuali focolai epidemici, né risulta essere stato assunto in servizio nelle scuole personale sanitario in grado di praticarli;
- che, stando alle anticipazioni rese dal Corriere della Sera in data 31 Dicembre 2020, il Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sulla diffusione del Virus Covid-19 negli Istituti Scolastici e sugli effetti indotti dalla didattica in presenza, in corso di pubblicazione, sancisce che le Scuole “possono a seconda del contesto esterno e della situazione epidemiologica contribuire a rallentare o accelerare la diffusione del virus”;
- il medesimo Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità cita, stando alle già citate anticipazioni di stampa, uno studio eseguito su 131 Paesi che dimostra che la chiusura delle scuole da sola potrebbe determinare una riduzione di R del 15% in quattro settimane e la riapertura un aumento del valore di R del 24%;
- che alla data di inoltro della presente comunicazione, il Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità non risulta ancora pubblicato sul sito Istituzionale dell’Istituto, con la conseguenza che le decisioni relative alla ripresa delle attività scolastiche in presenza risultano adottate dalla Conferenza Unificata addirittura in mancanza di ogni studio od indagine scientifica nazionale, sulla relazione tra diffusione del virus Covid-19 e modalità di espletamento della didattica;
- che i Rapporti disponibili non considerano, tra l’altro, l’epidemiologia del COVID-19 in relazione alle nuove varianti di SARS-CoV-2, per le quali non sono ancora disponibili prove solide sul potenziale impatto nelle strutture scolastiche, come quella recentemente osservata nel Regno Unito, che potrebbero costituire un significativo aggravio della potenzialità di contagio;
- che tutti gli indici di trasmissione del contagio risultano da giorni in costante peggioramento, come si evince dai Rapporti pubblicati dall’Unità di Crisi aggiornati quotidianamente;
- il Rapporto dell’Imperial College realizzato in collaborazione con l’Università di Edimburgo, il ministero della Salute inglese e altri istituti, anticipato in data 1 Gennaio 2021 dal sito Web Tpi.it, attualmente in fase di Pre-Print ed in corso di pubblicazione, illustra la situazione della diffusione della variante inglese in Inghilterra, sancendo che: A) l’indice Rt associato al ceppo variante inglese sarebbe 1,74 volte maggiore rispetto al ceppo precedente. Questo ne favorirebbe enormemente la diffusione. Ad esempio, significherebbe un R di 0,9 che aumenterebbe a 1,6; B) la distribuzione della nuova variante rispetto alla variante precedente per fasce d’età indica che la variante è più diffusa tra soggetti nel gruppo 0-9 anni e 10-19 anni;
- che l’obbligo del rientro a Scuola in presenza in data 7 Gennaio potrà determinare un massiccio fenomeno di dispersione scolastica tra gli studenti di ogni ciclo scolastico, i cui genitori non riterranno di sottoporre i propri figli ai pericoli di contagio;
- che, per quanti aderiranno all’obbligo citato, il rientro a Scuola in presenza in data 7 Gennaio 2021, oltre a determinare condizioni di grave pericolo per docenti, studenti e personale scolastico, provocherà una massiccia diffusione dell’epidemia nei contesti familiari in cui spesso sono presenti anziani ed adulti fragili e/o con numerose comorbidità.
Tanto considerato e premesso, il sottoscritto nella qualità
I N V I T A
il Sig. Presidente del Consiglio e, suo tramite, i componenti della Conferenza Unificata da Egli presieduta a:
- proporre la revoca e/o revocare ad horas – fino alla cessazione della pandemia attualmente in corso sancita con provvedimento datato 11 Marzo 2020 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e/o dello stato di emergenza statuito dalla Delibera del Consiglio dei Ministri del 7 Ottobre 2020 fino al prossimo 31 gennaio 2021 – ogni provvedimento di riattivazione in presenza delle attività scolastiche in data 7 Gennaio 2021 nel perdurare del vigente stato di emergenza sanitaria;
- proporre e/o disporre, ad horas, la permanenza della modalità della DIDATTICA A DISTANZA fino alla conclusione dello stato di emergenza sanitaria a tutela della salute pubblica costituzionalmente garantita dall’art. 32 come diritto fondamentale del singolo e della collettività, predisponendo i mezzi ed i sussidi per realizzarla in ogni scuola e per ogni famiglia;
S I G N I F I C A
al Sig. Presidente del Consiglio e, suo tramite, ai componenti della Conferenza Unificata da Egli presieduta, di astenersi dall’emanare provvedimenti contrari alla dichiarazione di pandemia sancita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in data 11 marzo 2020, più volte recepita dal Governo italiano attraverso la dichiarazione dello stato di emergenza prorogato da ultimo al 31 Gennaio 2021 dalla Delibera del Consiglio dei Ministri del 7 Ottobre 2020, salvo ulteriori proroghe;
A V V I S A
che, al verificarsi dei primi casi di contagio COVID-19, direttamente od indirettamente cagionati dai provvedimenti adottati e citati nella premessa, saranno adite le competenti autorità giudiziarie civili, penali e amministrative per la tutela dei diritti violati, oltre l’integrale risarcimento dei danni subiti e subendi, indistintamente nei confronti di tutti i responsabili dei fatti oggi denunciati e successivamente accertati.
In attesa di un cortese e sollecito riscontro, viva cordialità.
Salerno 03 gennaio 2021
Ing. Antonio Ilardi
Tenetevi a casa queste capre in solitudine!!!
Questi stanno fuori di testa!! Chiedono la Dad fino alla cessazione dell’epidemia, cioè fino a metà 2022 i bambini devono stare a casa? Ormai è noto che non si ammalano e non trasmettono la malattia, dunque perché farli stare a casa, visto che è partita la vaccinazione anti Covid? A volte penso che siamo in un paese di pazzi!!
I miei figli a scuola se la situazione non migliora non li mando;
Mia moglie resterà a casa a guardarli e per il lavoro si troverà una soluzione come fatto fino ad oggi;
Di certo lei non smania dalla voglia di lasciarli per andare a passare tempo davanti un bar o fare chiacchiere insieme ad altre mamme, la salute dei figli prima di tutto;
Ognuno la pensa a modo suo, ma in sostanza diciamo le cose come stanno.
Poi c’è chi ha la fortuna di avere mamma o suocera che fungono da baby sitter e fanno anche le pulizie domestiche…….
Ridicolo fondare un movimento SI DAD. Forse ridicolo è anche poco, come se dinanzi a questi seri problemi ci fosse lo spazio per dividersi in movimenti politici a favore o contro. Che tristezza. Poveri ragazzi con questa politica, queste amministrazioni e questi genitori. Povera scuola. Non c’è speranza.
Va bene l’iniziativa ma, vi è una altrettanto circostanziata e analitica analisi sulla qualità della didattica a distanza scuola per scuola a Salerno?
È noto che molti docenti stanno lavorando pochissimo e altri stanno lavorando malissimo. Non avendo né la preparazione, né la necessaria empatia, verso questa nuova forma di insegnamento, preferiscono il miglior danno.
Sapete che ci sono alcuni docenti che non hanno fatto nemmeno un’ora di dad?
Sapete che alcuni docenti interrogano in concessioni riservate, solo con due o tre studenti?
Sapete che molti studenti fanno finta di essere connessi e i docenti non se ne avvedono?
Ecc. Ecc.
1600 persone…. il nulla!!!
Ma di quale problema di salute parla?? Mi riferisco al commento precedente!! I bambini non si ammalano, ne’ trasmettono la malattia!! Lo volete capire si o no?