È importante rilanciare l’impegno dell’amministrazione comunale in materia di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio storico artistico, che può indubbiamente costituire un cardine dello sviluppo turistico e culturale della città. Un impegno che ha caratterizzato l’azione amministrativa nei decenni passati e che ha consentito, grazie anche a quella che fu la straordinaria occasione dei fondi Urban, il generale recupero e la rivitalizzazione del centro storico e di alcuni rilevanti monumenti quali palazzo Fruscione, il complesso di Santa Sofia, il giardino della Minerva, la villa comunale, il teatro Verdi o la chiesa dell’Annunziata.
Oggi, dall’impegno messo in campo per il restauro dell’acquedotto medievale o nel dibattito sul futuro dell’ex tribunale, sino ai più recenti stanziamenti per il Verdi e Palazzo di Città, per l’ampliamento del giardino della Minerva e per il museo Papi, l’amministrazione comunale conferma la sua attenzione per il patrimonio storico. A ciò vanno aggiunti i finanziamenti dell’amministrazione provinciale per il completamento del restauro di palazzo Pinto e per la riapertura del museo archeologico provinciale.
È necessario proseguire su questa strada per inaugurare una nuova stagione di centralità del patrimonio storico, puntando al pieno recupero del centro antico e dei mai dimenticati Edifici Mondo, alla creazione di una rete museale e a una attenta programmazione per i tanti contenitori culturali.
E il forte la carnale?
E la palazzina sul lungomare Tafuri, ex Ostello della Gioventù?
Il Forte La Carnale è proprietà della Provincia, l’ex Ostello della Gioventù è privato.
E il Vestuti? Da 30 anni abbandonato a se stesso come un rudere? De Luca voleva costruire altri palazzi. Almeno questo lo abbiamo evitato e lui per dispetto lo lascia in questo stato?
Se l’ex Ostello della Gioventù è privato, il proprietario non può continuare a tenerlo da anni in quello stato pietoso, a disdoro della città che lo ospita.
Venga diffidato senza indugi a rimetterlo in condizioni decenti, oppure lo venda a chi potrebbe progettarne un uso migliore. In caso contrario, l’Autorità preposta proceda ad un esproprio per offesa al pubblico decoro e quindi ad un intervento di restyling di quella palazzina situata in una invidiabile posizione sul lungomare cittadino.