I futuri genitori decisero di affidarsi al dr. Raffaele Petta, notoriamente esperto in “Gravidanza a rischio” . Furono eseguiti controlli ravvicinati con esecuzione della misurazione delle translucenze nucali e dello studio premorfologico e morfologico dei gemellini con le più moderne tecnologie in 3D e 4D.
Alla 23° settimana si stabilì un rallentamento della crescita fetale più spiccatamente evidente in uno dei due feti. Si trattava di porre diagnosi differenziale con la trasfusione tra i due gemellini che pur avendo inizialmente degli aspetti simili, avrebbe comportato un management della gravidanza assolutamente diverso e molto più aggressivo.
La paziente fu sottoposta a controlli intensivi sia sieroematologici, ecografici, flussimetrici con studio del profilo biofisico fetale finchè, per l’aggravarsi della situazione fu deciso un ricovero presso il Reparto di Ostetricia della Clinica Malzoni di Avellino, diretto dalla dr.ssa Annamaria Malzoni.
Durante il lungo periodo di ricovero la paziente fu sottoposta a controlli intensivi e ravvicinatissimi da parte del dr. Bove Ferrigno Vincenzo. Tuttavia alla 32° settimana per la rapida riduzione del liquido amniotico nel sacco di una delle due gemelline fu decisa di sottoporre la paziente a taglio cesareo eseguita dalla équipe formata dalla dr.ssa Annamaria Malzoni, dal dr. Raffaele Petta, dall’Ostetrica Giovanna Bianca e dall’Anestesista dr. Franco Lazzarini.
Il 5 febbraio sono nati a distanza di un minuto l’una dall’altra, Giorgia con un peso di kg.1,450 e Chiara con un peso di kg. 1,190 affidate al Primario della Terapia Intensiva Neonatale della Clinica Malzoni, dr. Angelo Izzo. Attualmente le bimbe stanno bene, respirano e si alimentano autonomamente e verranno dimesse appena recuperano peso.
“Le gravidanze gemellari rappresentano l’1-2% di tutte le gravidanze: 1 su 5 è monocoriale, cioè con una sola placenta. In questi casi nel 10-15% si ha una sindrome da trasfusione feto-fetale che se non trattata conduce ad un decesso del 90% dei casi ed i tassi di morbilità nel co-gemello sopravvissuto arrivano al 50%.
Una diagnosi tempestiva consente di migliorare significativamente la prognosi consentendo, con un idoneo trattamento, la sopravvivenza di entrambi i gemelli nel 60-70% dei casi e di almeno uno dei gemelli nell’80-90% dei casi. Da quanto detto si evince la necessità di una corretta diagnosi differenziale come è stato fatto nel caso prima descritto” afferma il dr. Raffaele Petta.
Grande dottore siete unico al mondo grazie di esistere
Fanno la gara questi due ginecologi, a chi e’ piu’ bravo. Uno a Salerno l’altro ad Avellino.
Ma io mi chiedo Voi che mestiere fate? L’idraulico? Fate i medici e dovete farlo bene! Punto!
Non e’ che state sempre a vantarvi della vostra professione. Dovrebbe intervenire ordine dei medici, secondo me. Mi sembra piu’ un cartellone pubblicitario!
Dottò ma non stavate in pensione…le sacche non sono ancora piene?
Elogiate tanto i calciatori e nn si può parlare di chi mette la cosa più bella al mondo e poi medici come il dottore petta bisogna metterli tt i giorni sopra i giornali xk UNICO come lui nn c’è ne sono n g
Pazzesco, esaltare una struttura privata ed un medico che fa il suo lavoro! Ma cosa c’e dietro questi santini? Finanziamenti alla politica?
leggere certi commenti di elogio fanno capire come certi personaggi riescono nel loro intento aiutati da chi li pubblicizza… mediocrità docet