Lo dice in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. La speranza che l’emergenza stia per finire è “piu’ che comprensibile ma irragionevole, alimentata da teorie antiscientifiche, coltivate per ragioni politiche – spiega – non è vero, anzi è gravemente falso, che bastino le terapie domiciliari o che le norme restrittive siano inefficaci”. E’ “una narrazione pericolosa, che aiuta il virus ma non il Paese”.
Non c’è nessuno che possa dire quando il Covid finirà. I vaccini sono “un’arma certamente potentissima, anche se non si sa con certezza quanto può durare la copertura”. Vaccinare il piu’ in fretta possibile i fragili “e’ un fattore che da’ speranza”. Un altro fattore positivo “è la stagionalità: all’aria aperta, le possibilità di contagio si abbassano”.
Commenta