Il grande senso di appartenenza e l’orgoglio di essere cavesi ci deriva da una storia entusiasmante e dalla consapevolezza di vivere nella città dei portici, della maestosa e millenaria Abbazia benedettina, della Pergamena Bianca, delle torri della caccia ai colombi, retaggio dell’ epoca longobarda, del castello e in una ancora verde e bellissima valle che si affaccia sul mare.
Questa iniziativa della RSI ci consente, peraltro, di aprire un nuovo percorso, condiviso con il dr. Francesco Musumeci, di un circuito tra le “piccole svizzere” con le quali aprirsi a scambi culturali, economici e di sviluppo di nuove relazioni anche internazionali. Un plauso, infine a Gianluca Cicco e Vincenzo Trapanese che hanno guidato con sapienza e competenza la televisione svizzera alla scoperta della nostra città”.
L’origine di “Cava de’ Tirreni piccola Svizzera” si deve a un verso – “Forme svizzere sotto il cielo d’Esperia” – della scrittrice danese Friederike Brun, ma a suggellare l’etichettatura elvetica della città hanno contribuito anche uno scrittore di viaggi incredibilmente prolifico, Antoine-Claude Pasquin (che si firmava semplicemente Valéry) e Christoph Heinrich Kniep, pittore e compagno di viaggio di Goethe.
Gli inviati della RSI, Checchino Antonini e Massimo Lauria, hanno incontrato Francesco Musumeci, lo storico, Gianluca Cicco e l’operatore culturale, Vincenzo Trapanese, che li hanno guidati alla scoperta della piccola svizzera del sud Italia: Cava de’ Tirreni.
La città dei concorsi truccati ………NON CENSURATE