“Si corre il rischio che un momento storico fondante della storia democratica di Scafati e della regione Campania non abbia più il suo giusto riconoscimento nella memoria della toponomastica cittadina”, ha dichiarato il presidente del comitato provinciale Ubaldo Baldi. Firmatari della richiesta Alfonso Annunziata; Ubaldo Baldi, presidente Anpi provinciale Salerno; Luigi Marino, coordinatore regionale Anpi; Giuseppe Cacciatore, Pino Cantillo, Alfonso Conte, Isaia Sales, Gennaro Carillo, Claudio Tringali, Franco Tavella, Arturo Sessa, Gerardo Ceres, Anna Garofalo, Anna Maria Ascolese, Vittorio Salemme, Giuseppe Colasante, Franco Alfano, Ferdinando Argentino, don Peppino De Luca, Redenta Formisano, Gerardo Illustrazione, Sebastiano Sabbatino, Lorenzo Coppa.
“Scafati, così come la Campania e l’Agro Nocerino Sarnese, hanno bisogno di saldi riferimenti istituzionali, culturali e simbolici. Tale difficile compito passa anche dalla capacità di trasmettere alle nuove generazioni concreti esempi di memoria storica di libertà e giustizia – hanno aggiunto i firmatari della richiesta –
Ciò che la storia di Scafati ci ha donato, con il lavoro e il sacrificio di vite umane, va ricordato sempre e con la giusta cura. Il simbolo democratico del 28 settembre 1943 va coltivato e trasmesso moltiplicandone il suo valore nella coscienza di ognuno di noi.
Quel giorno gli scafatesi con l’aiuto dell’esercito inglese liberarono la propria città, salvando l’intero centro abitato da una certa distruzione e con esso tante vite umane. Scafati con la sua lunga storia democratica non si sottrasse quando ebbe l’occasione di rialzare la testa contro le forze nazifasciste e dette l’avvio, tra le primissime in Italia, al riscatto nazionale della Resistenza”.
Per l’Anpi, infatti, il 28 settembre “non fu un episodio isolato, la città infatti elesse nel 1946 un suo concittadino, l’avvocato Ludovico Sicignano, nella Assemblea costituente che avrebbe dato vita alla Costituzione antifascista, ancora oggi pilastro di giustizia e libertà per la nostra Repubblica. Tutto ciò non va mai dimenticato”.
Da qui la richiesta di un impegno concreto affinché sia a iscritta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale di Scafati una delibera di indirizzo per l’intitolazione dell’attuale piazza Municipio, sede del Comune e teatro degli scontri di quel giorno, al “28 settembre del 1943” e che il ponte del centro cittadino abbia una targa commemorativa con la medesima intitolazione, richiedendone l’approvazione nello stesso Consiglio comunale e di fissare la tempistica della conseguente procedura.
8 settembre 1943 la morte della Patria……………….Sono in molti a pensare che le dittature siano quelle del passato, mentre in realtà…………….Oggi c’è la vera dittatura! E la cosa peggiore è ch è velata da un’apparente libertà!