La “riforma delle lauree abilitanti” è uno dei punti che trova spazio nelle “missioni” del Recovery Plan italiano, secondo l’ultima bozza, attesa sul tavolo del Cdm sabato
“La riforma prevede la semplificazione delle procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni – si legge nel testo -, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato, con ciò rendendo semplificando e velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati”
Nella pratica quindi cambieranno le modalità di abilitazione all’esercizio di alcune tipologie di professioni, perché non servirà più l’esame di Stato
Questa frase nella bozza del Pnrr non aggiunge ulteriori dettagli ma significa che alla fine di alcuni cicli di studi la laurea varrà direttamente come esame di Stato per l’accesso alle professioni
La riforma riprende un disegno di legge approvato il 19 ottobre scorso dal governo Conte su proposta dell’allora ministro dell’Università Gaetano Manfredi
Questo provvedimento prevede infatti che il necessario tirocinio pratico-valutativo per l’accesso alle professioni regolamentate sia svolto all’interno dei corsi di laurea e che quindi l’esame di laurea diventi anche un parallelo esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione
Questo nuovo modello si applicherebbe alle lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria, Farmacia, Medicina veterinaria, Psicologia, che quindi conferirebbero l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rispettivamente, di odontoiatra, farmacista, veterinario e psicologo
Anche le lauree professionalizzanti per l’edilizia e il territorio, le tecniche agrarie, alimentari e forestali, le tecniche industriali, abiliterebbero all’esercizio delle professioni di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato
Il provvedimento prevede anche che ulteriori titoli universitari che consentono l’accesso agli esami di Stato possano essere resi abilitanti su richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali o delle relative federazioni nazionali
gli ordini professionali, che non sono altro che corporazioni di stampo medievale, vanno aboliti
Perché non abolire l’esame di stato per Avvocati e Commerialisti?
Il cliente sceglie il professionista, dobbiamo mantenere le caste più potenti?