Tale metodica, permette il drenaggio di raccolte pancreatiche che si presentano dopo episodi di pancreatite acuta, che possono essere spesso causa di compressori ab-estrinseco su vasi e/o altri organi addominali, o sovra infettarsi, esponendo il paziente a significative complicanze settiche.
Viene creato così, per ovviare a tali problematiche e senza dover ricorrere ad un intervento chirurgico invasivo, un ponte tra lo stomaco e gli organi vicini come il pancreas, il fegato, le colecisti, consentendo quindi il trattamento di malattie anche molto gravi come i drenaggi di tumori avanzati, di colecistiti severe e di raccolte pancreatiche infette.
Tale criterio all’avanguardia, è possibile grazie all’utilizzo del device “Hot Axios” (Boston Scientific), una protesi metallica auto-espandibile, che viene impiantata attraverso la rete gastrica, consentendo il drenaggio di fluidi e materiale necrotico pancreatico, senza il ricorso chirurgico, garantendo un approccio sicuro e mini invasivo nei confronti del paziente.
L’esecuzione di questa procedura, disponibile in pochi centri nazionali, è stata eseguita abilmente, dal team epato-pancreato-biliare del reparto di Endoscopia Digestiva del Fucito, composto dal dott. Mariano Sica e dal dott. Claudio Zulli, con il supporto degli anestesisti coordinati dal dott Terracciano e dal personale infermieristico di endoscopia digestiva, sotto la supervisione del dott. Alberto Larghi, attualmente responsabile del servizio di ecoendoscopia operativa del Policlinico Agostino Gemelli di Roma.
“L’esecuzione di questa procedura all’avanguardia – spiega il dott. Attilio Maurano, direttore del Reparto di Endoscopia Digestiva del Polo Ospedaliero ‘Fucito’ – non è che l’ennesima manifestazione del ruolo nevralgico che il nostro reparto ricopre nell’ambito della sanità regionale ed extraregionale, grazie ad un processo di aggiornamento continuo, e alla comprovata competenza del personale medico sanitario”.
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