“Di un sindacato degli influencer ce n’è bisogno e vi spiego perché”. Così Mafalda De Simone, influencer campana con all’attivo 177mila followers è intervenuta stamane a “Mattino Cinque”, trasmissione del daytime di Canale 5, per rimarcare la propria proposta su una sigla di categoria che tuteli gli imprenditori digitali italiani.
“Questo è un Paese che si indigna se una ragazza o un ragazzo fanno soldi con i social in modo pulito, ma si esalta se Chiara Ferragni, l’esempio di tutti gli influencer, entra nel Consiglio d’Amministrazione di Tod’s e fa volare il titolo in borsa. Chi ha pubblicato la notizia che mi riguardava con il mio lato b, come Roberto D’Agostino di Dagospia, non mi ha ridicolizzato ma, al contempo, si è qualificato.
Parliamo tanto di Generazione Z o Millennials, parliamo di lavoro che non c’è e poi si grida allo scandalo se una persona lavora e fattura in modo onesto”. Poi, la De Simone, 26enne di Mirabella Eclano lancia un appello ai vertici di Cgil, Cisl e Uil.
“Gli influencer, almeno quelli di un certo livello, sono un popolo di partite Iva. Siamo il mestiere del futuro, come lo streamer che si connette su Twich, il corriere di Amazon o il rider che consegna il cibo a domicilio. Siamo dei lavoratori atipici e in Italia ci sono già sindacati che difendono tali figure. Certo, sono maestranze che operano in settori tradizionali.
Ma attaccare una richiesta di tutela, alla vigilia del primo maggio, festa dei lavoratori, la ritengo un’offesa a me e ai tanti giovani che guadagnano con i social. Raccontiamo una storia, facciamo intrattenimento, creiamo empatia con chi ci vede. Ho ricevuto molte proposte per creare una sigla autonoma. Io mi auguro di ricevere un segnale da Cgil, Cisl o Uil per dare davvero peso a questa mia iniziativa”.
GRANDE MAFALDA! Oltre che apprezzatissima influencer si dimostra una donna di gran classe e cultura!! Salerno è onorata di averti qui!
Va fatic hai vogl di sindacati
Mafalda, prima dovresti trovarti un lavoro vero. Poi ti iscrivi al sindacato
X Salernitano e Runner
Siete degli imbecilli, ditelo ai ragazzi che vogliono lavorare come dite voi perché non s’ispirano a fà l’influencer (e ci sono altre/i che s’ispirano da sè per fare gli influencer, perché c’ha passione e voglia di farlo) ma non possono farlo perché non riescono a trovarlo e quindi per campare in autonomia ci si deve reinventare anche facendo l’influencer caso mai e poi vi voglio vedere se state ancora qua a dire ste stupidaggini.
quanti commenti cattivi!!rosicate eh…
sono senza parole. Per essere iscritti ad un sindacato bisogna essere lavoratori. Che lavoro è l’influencer?
lasciate stare gli influencer, è roba che non capite e non potete capire, tornate a mangiarvi la pannocchia e a pregare padre pio
X gino di tacchio
Oggi qualunque cosa che produce guadagno è lavoro, infatti un influencer di un certo livello (quindi sa influenzare la gente, cioè i follower) oggi guadagna molto grazie alle aziende che pur di, giustamente, cercare nuovi clienti e acquirenti e quindi sempre più guadagno ovviamente le aziende si affidano agli e alle influencer che appunto sanno influenzare la gente e i loro usi e consumi (anche costumi), le aziende fanno questo perché ormai i mezzi tradizionali (carta stampata, cartelloni pubblicitari, tv e radio) non bastano più, bisogna anche sfruttare i social e il mondo del web in generale, puntando specialmente al pubblico giovanile che ormai si è allontanata da tutti sti mezzi tradizionali e gli influencer che guadagnano una certa somma devono segnalare tutto agli organi competenti sennò il fisco è dietro l’angolo e lì so ca… perché in quel caso lavori con i social a nero e il mondo dei social è un mondo che richiede passione, impegno, costanza e dedizione (forse anche sacrifici, io non ci lavoro con i social quindi non posso dire cissaché, però suppongo). Chiudendo, se lei si è lamentato e indignato di Stepny, noto youtuber, che avrebbe evaso per diversi anni lei non è coerente con quello che ha detto poco fa.