Un vero e proprio “cocktail tossico” di negazione, scelte sbagliate e mancanza di coordinamento ha fatto precipitare il mondo in una pandemia che “avrebbe potuto essere evitata”. Lo sostiene in un rapporto pubblicato un gruppo di esperti indipendenti istituito dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Secondo gli esperti, quasi tutti i Paesi nel mondo rinviarono gli interventi per vedere in che misura il virus si sarebbe diffuso. Fu così che le misure anti-contagio arrivarono troppo tardi per fermare le catastrofiche conseguenze. Il gruppo punta il dito anche contro la mancanza di una leadership globale che coordinasse il governo mondiale della pandemia, che avrebbe potuto mettere in campo leggi sanitarie internazionali restrittive: tale situazione ha infatti ostacolato la risposta dell’Oms alla pandemia.
Errori da parte della Cina, ma anche dell’Oms”
“Ci sono stati ritardi evidenti in Cina, ma ci sono stati ritardi ovunque”. E’ questa la conclusione dell’ex primo ministro neozelandese Helen Clark, co-presidente del gruppo di esperti indipendenti istituito per esaminare le misure adottate dall’agenzia e dagli Stati contro il Covid. Sulle responsabilità dell’Organizzazione mondiale della sanità “è passato troppo tempo”, osservano gli esperti, tra la notifica di un focolaio di polmonite sconosciuta a metà dicembre 2019 e la dichiarazione, il 30 gennaio, dell’emergenza sanitaria. Ma anche intervenendo una settimana prima, le cose difficilmente sarebbero cambiate di fronte “all’inazione di così tanti Paesi”.
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