Si tratta dello strumento di welfare aziendale che consente ai datori di lavoro di cedere ai propri lavoratori un importo da spendere in beni e servizi per allestire l’ufficio in casa
Dal Decreto sostegni quindi potrebbe arrivare una spinta alla ripresa dei produttori di mobili per ufficio, uno dei settori più colpiti all’interno della filiera del legno-arredo. La pandemia e il massiccio ricorso allo smart working da parte delle aziende hanno frenato gli investimenti nel mondo degli uffici
Il raddoppio del plafond (da 258,23 a 516,43 euro) era già stato introdotto dal Decreto agosto. E ora è stato prorogato
Potrebbe essere una leva per spingere i consumi del settore. Tra i beni acquistabili, tramite le apposite piattaforme, sono compresi anche sedute ergonomiche, scrivanie e prodotti di illuminazione specifici per lavorare in modo adeguato (in termini di salute e sicurezza) anche da casa
“Questa misura esisteva già, ma erano in pochi a conoscerla, soprattutto tra le aziende più piccole”, ha dichiarato il presidente di Assufficio, Gianfranco Marinelli, al Sole 24 Ore. “Inoltre, il precedente plafond era insufficiente per allestire in casa una postazione di lavoro consona ai criteri di ergonomia e salubrità”, ha aggiunto
Il raddoppio della cifra a disposizione (sebbene inferiore ai 1.000 euro richiesti da FederlegnoArredo) dovrebbe favorire l’inserimento nel “paniere” dei beni acquistati anche gli strumenti necessari a svolgere correttamente il lavoro da remoto
“L’entità dell’importo non consentirà grandi spese, ma è sufficiente all’acquisto di una seduta ergonomica, l’elemento più importante per chi lavora da casa, assieme a una piccola scrivania regolabile in altezza”, precisa Marinelli
Da agosto il benefit è stata poco sfruttato per i mobili: il bonus è stato infatti speso soprattutto per prodotti tecnologici per la didattica a distanza, dispositivi di protezione individuale e prodotti per l’igiene e la pulizia
Un recente studio Ambrosetti ha stimato che con la soglia di esenzione a 516 euro, si potrebbe mettere in moto, potenzialmente, 1,6 miliardi di euro di consumi nel Paese, con un incremento complessivo di 794 milioni di euro (251,5 euro pro-capite). Una stima sulla spesa complessiva, non solo per quella potenzialmente indirizzata a postazioni per lo smart working
L’anno scorso il settore ufficio ha chiuso con un fatturato in calo del 20%, poco sopra il miliardo di euro, con un calo superiore sul mercato interno (-22,2%) rispetto a quelli esteri (-17,5%), che incidono per il 47% sui ricavi complessivi
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