Lo studio, avviato in collaborazione con la Fondazione Melanoma Onlus, l’Azienda ospedaliera dei Colli, l’Università Vanvitelli, il centro di ricerca Ceinge Biotecnologie Avanzate e soprattutto con 60 Comuni della Campania, e coordinato da Paolo Ascierto, avrà inizio questa settimana e si avvarrà di soggetti che hanno avuto il Covid e di 150 donatori sani resisi disponibili alla sperimentazione.
Il progetto nasce come risposta alla necessità di aumentare la conoscenza dei meccanismi di infezione, poiché sono tutt’ora poco compresi i fattori che dall’infezione da Covid portano a gravi difficoltà respiratorie e insufficienza multiorgano. “Partendo dall’idea che il virus potrebbe avere nei soggetti colpiti solo il ruolo di attivatore di una risposta iper-infiammatoria responsabile delle drammatiche conseguenze a carico del polmone e della sua vascolarizzazione – sostiene Paolo Ascierto, direttore dal Dipartimento Melanoma, Immunologia Oncologica Sperimentale e Terapie Innovative – l’attenzione analitica si rivolgerà non già al Covid-19 bensì al soggetto che deve avere particolari caratteristiche che lo rendano più suscettibile allo stimolo virale. Nel complesso, opereremo seguendo un approccio integrato basato su biomarcatori circolanti”.
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