“Chi potrebbe fare le spese del “caso impianto di compostaggio di Eboli”, sono i Lavoratori della Ladurner che potrebbero trovarsi da un momento all’altro disoccupati per colpa di una burocrazia lenta e ferruginosa che impiega tutte le sue energie ed il suo tempo alla ricerca di un capro espiatorio piuttosto che di un soggetto al quale demandare le responsabilità.
Per lo stesso motivo, gli inconsapevoli cittadini di Eboli, ben presto potrebbero trovarsi una antipatica sorpresa quando verrà loro presentato il conto per i servizi di Igiene Urbana, condizione diametralmente opposta al merito dello stesso Comune che, intercettando i finanziamenti di merito, ha progettato e realizzato la struttura strategica per il ciclo integrato dei rifiuti della Provincia di Salerno e per questo motivo gode di una tariffa agevolata per il conferimento dei rifiuti”.
Così, la Fit Cisl Salerno, attraverso il segretario di presidio, Massimo Stanzione lancia l’allarme sulla gestione rifiuti nella città della Piana del Sele.
Una questione questa che si protrae già da anni, quando alla Ladurner, già società che ha realizzato l’impianto, a seguito di giusta sentenza del Tribunale di Salerno viene autorizzata la prosecuzione della gestione dell’impianto di Compostaggio di via delle Quattro Giornate di Eboli.
“Da due anni la Ladurner aspetta la firma sul contratto per la prosecuzione delle attività che sembrava imminente quando è intervenuto lo stop repentino al Governo del neo eletto Sindaco Cariello al quale è subentrato il commissario straordinario, Antonio De Jesu, intanto il Comune di Eboli ha maturato una debitoria nei confronti della società Alto – Atesina di circa un milione di euro e che, parrebbe, non essere nella disponibilità di cassa del Comune”, ha continuato Stanzione.
“Intanto l’Ente ha già sottoscritto con Ecoambiente, società della Provincia di Salerno interamente controllata dall’Ente d’Ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbaniAmbito Territoriale Ottimale “Salerno” (Eda Salerno) un protocollo di indirizzo per l’acquisizione dell’Impianto di compostaggio.
I vertici di Ecoambiente, Eda Salerno e Comune di Eboli anche stavolta hanno omesso la discussione preventiva di merito con i sindacati di categoria, unica organizzazione deputata ad esprimere parere su azioni da porre in essere che possono avere Ricadute Sociali, ha ingenerato nei lavoratori della Ladurner oggettive preoccupazioni per il loro futuro occupazionale.
Un vero e proprio dramma che già oggi vivono sulle proprie spalle e nonostante tutto non mostrano un attimo di tentennamento nel proseguire con la massima dignità, serietà e deontologia professionale la attività a loro affidate dal Datore di lavoro”.
Sono stati già due gli incontri “informali” tra la Ladurner ed il commissario straordinario reggente del Comune di Eboli, entrambi risoltisi in un nulla di fatto.
“La Ladurner ha anticipato stipendi, tasse, costi finanziari e costi per le manutenzioni ordinarie e beni di consumo necessari alla conduzione dell’Impianto ma, oramai, non è più nelle condizioni di farlo, atteso che il Comune di Eboli non riesce nemmeno a proporre un piano di rientro della debitoria accumulata nei confronti della società.
Dall’altro lato, l’impianto avrebbe bisogno di manutenzioni straordinarie e di adeguamenti strutturali del valore di centinaia di migliaia di euro, costi che, per i motivi suddetti, la Ladurner non può affrontare, anche perché attualmente la gestione affidata è frutto di proroghe temporanee che non consentono lo sviluppo di un piano economico finanziario e di investimenti nel medio – lungo periodo.
Insomma, nonostante tutto l’impegno e la buona volontà da parte della società nel proseguire nel rapporto, il Governo del territorio è sordo ad ogni determinazione”, ha continuato Stanzione. “Ciliegina sulla torta è che, seppur Ecoambiente parrebbe dover subentrare nella gestione dell’impianto di compostaggio non sono certi i tempi e le modalità, certamente no brevi attese anche le imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale, previste per il prossimo autunno, e che coinvolgono i Comuni della Piana del Sele e lo stesso Comune di Eboli.
Avevamo cominciato anche una crescita dei lavoratori tutti impegnati nell’impianto, ma anche questa, per i paradossali motivi rappresentati, ha subito dei rallentamenti, per ora soltanto due dei degli otto lavoratori ne hanno beneficiato. Siamo oggettivamente preoccupati, non si può lasciare che una struttura strategica possa continuare ad essere lasciata in balia del caos tanto da costringere il soggetto gestore a decidere di andarsene da un momento all’altro lasciando tutto e tutti nel dramma più completo.
Chiediamo che immediatamente tutte le parti coinvolte e richiamate convochino un tavolo di confronto con la nostra Organizzazione Sindacale al fine delle opportune determinazioni sul futuro dei Lavoratori che non dovrà essere incerto così come appare ingiusto che il prossimo governatore del territorio ed i cittadini di Eboli paghino per le responsabilità di altri.
Non dimentichiamo che l’estate è arrivata e con essa arriveranno gli atavici “miasmi” prodotti dalla fermentazione dei rifiuti soggetti ad elevate temperature. Bisogna intervenire immediatamente con le opportune correzioni strutturali affinché eventuali nefaste conseguenze possano riverberare sulla privata e pubblica incolumità piuttosto che sull’ambiente”.
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