Nella giornata di mercoledì 9 giugno 2021, il Tribunale di Napoli, sezione specializzata per le Imprese, ha deciso: la Marina de Il Leone di Caprera srl, società che fino all’anno 2017 ha gestito i pontili ed i servizi del Porto turistico di Camerota, non esiste più. E’ stato dunque accolto il ricorso promosso dal Comune che chiedeva accertarsi l’intervenuto scioglimento della Società partecipata al 51% dal Comune di Camerota, costituita nel 1998 e caratterizzata da capitale pubblico/privato, inoperativa ormai da anni.
Sin dall’insediamento, infatti, la Giunta Comunale Scarpitta aveva deciso di non avvalersi delle società partecipate esistenti, votando per la loro messa in liquidazione, inadeguate come erano a proseguire qualsivoglia attività.
Inattività sociale, mancato perseguimento degli scopi, venir meno di buona parte dei soci persone fisiche o giuridiche, ultimo bilancio d’esercizio approvato relativo all’anno 2015, impossibilità della convocazione dell’assemblea ordinaria e straordinaria: queste le ragioni che hanno spinto l’Ente a ricorrere al Palazzo di Giustizia napoletano specializzato in dette controversie.
Già nel gennaio 2019 la messa in liquidazione era stata formalizzata, ma il Registro delle Imprese per un vizio di forma non aveva recepito l’atto trasmesso dal tenutario delle scritture contabili.
Adesso, però, non ci sono più dubbi: la società trovatasi effettivamente in una causa di scioglimento automatico ex lege. Toccherà, dunque, al liquidatore, nominato nella persona del dott. Fernando Cammarano, verificare compiutamente le poste attive e quelle passive della Società, provvedendo – all’esito – alla cancellazione della stessa dall’ordinamento giuridico.
Soddisfazione da parte del sindaco di Camerota Mario Salvatore Scarpitta: «Vince la linea della coerenza e dei risultati. Abbiamo scelto, a ragion veduta, di cambiare il corso di tutto quel che c’era a Camerota ed il tempo ci sta dando via via ragione. I risultati della gestione degli ultimi anni del porto di Camerota e dei parcheggi sono sotto gli occhi di tutti, con l’Ente che finalmente incassa quel che prima perdeva e che può guardare con fiducia al futuro che verrà godendosi un presente già ricco di buone cose».
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