A beneficiare di questo primo step potrà essere il 5,5% delle famiglie italiane, ovvero circa 1,4 milioni, e l’importo medio, secondo la simulazione dell’Istat indicata dal presidente Gian Carlo Blangiardo, nel secondo semestre di quest’anno sarebbe pari a 962 euro
L’introduzione di un assegno “ponte” per il periodo 1 luglio-31 dicembre 2021, il cui importo è determinato in base all’Isee del nucleo familiare, è destinato a chi non ha già diritto agli assegni al nucleo familiare
Questi ultimi, gli assegni al nucleo familiari già esistenti prima dell’introduzione di questo assegno “ponte”, continuano ad andare alle famiglie di lavoratori dipendenti con una maggiorazione crescente con il numero di figli: si prevede un aumento pari a 37,5 euro mensili per ciascun figlio per le famiglie che hanno fino a due figli e un aumento pari a 55 euro ciascuno per quelle con tre o più figli
Secondo le stime Istat, il 15,8% delle famiglie (circa 4 milioni) può beneficiare della maggiorazione degli assegni familiari, con un importo medio nella seconda metà dell’anno pari a 377 euro
Il nuovo assegno ‘ponte’ prevede invece un importo mensile base di 168 euro per ciascun figlio minore. Nel caso in cui nel nucleo siano presenti più di due figli minori l’importo è maggiorato del 30% per ciascuno (218 euro mensili)
Per chi ha un Isee fino a 7mila euro l’assegno spetta “pienamente” e decresce poi all’aumentare dell’Isee fino ai 50 mila euro annui, oltre il quale non si ha il diritto
Per presentare le domande basteranno il codice fiscale e l’Iban. Quelle presentate entro il 30 settembre 2021 daranno diritto al riconoscimento degli arretrati a partire dal primo luglio. Chi la inoltrerà dopo il 30 settembre riceverà gli importi cui ha diritto a partire dal mese di presentazione della domanda
Il nuovo assegno è compatibile con il Reddito di cittadinanza: “In caso di beneficiario di Rdc con figli minori, carichiamo il corrispettivo direttamente sulla carta”, spiega ancora Tridico. Ma per il calcolo dell’importo complessivo si procede con una compensazione: dalla cifra dell’assegno si sottrae la quota di Rdc riferibile ai figli minori
Un punto di criticità, secondo Cgil e Uil: così come è strutturata, dicono, la combinazione con il Reddito di cittadinanza rischia di penalizzare proprio quei minori che vivono in una condizione di maggior bisogno. Per i sindacati è comunque positivo l’avvio del percorso verso l’assegno unico e universale
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