Lo assicura Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata di Roma, in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
L’infettivologo chiarisce che non tutti i tipi di vaccino assicurano lo stesso livello di protezione: “Sappiamo che la protezione di una dose di AstraZeneca contro la variante Delta è del 33%. Dare un green pass a chi ha una copertura di un terzo sinceramente mi sembra non condivisibile. E infatti l’Europa consegna quel documento dopo la seconda”.
Infine un appello alla prudenza, soprattutto per chi ha fatto soltanto la prima dose di vaccino: la parola d’ordine di Andreoni
è “stare attenti” anche se si è già in possesso del Green pass. “Israele, ad esempio, ci ha messo poco a veder peggiorare la situazione.
La variante Delta si sta diffondendo in modo preoccupante, bisogna che le persone se ne rendano conto”. A preoccupare, conclude l’infettivologo è “il rallentamento della vaccinazione soprattutto nelle categorie fragili, visto che sono
scoperti ancora 2,6 milioni di ultrasessantenni. E poi sui vaccini c’è stata troppa confusione”.
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