Il prossimo 22 agosto riparte il campionato di calcio di Serie A con la novità del “calendario partite asimmetrico”. Dal punto di vista aziendale, tale innovazione, determinerà anche un positivo impatto “economico finanziario” sui bilanci societari dei club di serie A?
In attesa di conoscere i dati di bilancio alla data del 30 giugno 2021, e dell’applicazione del “salary cup”, bisogna rilevare che alla data del 30 giugno 2020 (anche a causa del Covid19), i club di calcio di Serie A, hanno quantificato “perdite aggregate” di esercizio pari a 745 mln di euro, (al 30 giugno 2019 tale valore risultava essere 292 mln di euro), maggiore indebitamento fissato in 2,8 mld di euro. (fonte Gazzetta dello Sport).
La “perdita di esercizio” per ogni singolo club, potrebbe essere “stimata con un valore negativo” di circa 37,25 mln di euro. Bilanci aziendali in “utile” per: Atalanta (+26,5 mln euro), Genoa (+10,2), Verona (+8,3), Cagliari (+2,6 ), Sassuolo (+800 mila).
In “perdita”, risultano invece i bilanci dei club : Roma (-204,1 mln euro), Milan (-194,6), Inter (-102,4), Juventus (-89,7), Bologna (-39,5), Fiorentina (-27,5), Lazio (-15,9), Torino (-14), Sampdoria (-13,1), Udinese (-10).
Per i tre club invece, che la stagione calcistica 19/20 , hanno disputato la serie A, e la passata stagione hanno giocato in cadetteria, i risultati d’esecizio risultano essere i seguenti :Brescia (+5,1 mln),Spal (-1,6), Lecce (-1,1),
Alla data del 30 giugno 2021, le società di calcio italiane (relativamente alla stagione sportiva 2020/2021), potranno avvalersi delle norme Covid19 (rinvio delle perdite di esercizio ed alla mancata contabilizzazione degli ammortamenti), ma le stesse, dovranno attivare progetti aziendali finalizzati a “riequilibrare i conti economici negativi” derivanti dall’effetto pandemico e dalla crisi del sistema calcio.
Le prime stime dell’effetto Covid19 sulle società di calcio del “vecchio continente”, (attivate da Calcio&Finanza) rilevano una “diminuzione di ricavi societari” per un valore determinato tra i 6,5 mld euro e 8,00 mld di euro, con relativa ricostruzione a breve del capitale sociale per un valore stimato di pari importo (solo i 20 top club europei, hanno perso circa 1,1 mld di euro) .
L’effetto pandemico Coivid19, sta modificando anche la normativa sul “fair play finanziario dei club di calcio”. Riguardo a tale problema, l’Uefa stà studiando una modifica delle norme sul “fair play” (pareggio di bilancio), raccordando le stesse al nuovo principio di “spesa necessaria senza sprechi”.
In riferimento alla diminuzione dei “ricavi da stadio”, e “ricavi da sponsorizzazione”, derivanti da Covid19, quale modelli di “business strategy”, dovranno attivare le società di calcio, per rendere il proprio bilancio aziendale “sostenibile”?
In tale ottica, la regola del fair play “spendere in base agli incassi” , dovrà essere messa in “fuori gioco”, ed al fine di determinare la “sostenibilità’” dell’azienda calcio, a breve dovrà essere attivato il principio aziendale del “salary cup”.
Allo stato, le società di calcio, con “minimi flussi di cassa” , devono rivedere il valore dei costi fissi di gestione, ed in particolare modo la voce di bilancio “salari e stipendi dei calciatori”, che rileva il 70/75% del valore dei “ricavi aziendali”.
Calendario “aziendale asimmetrico”, per vincere la sfida alla crisi del “sistema calcio” ?
Antonio Sanges – Dottore Commercialista
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