un’Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare dell’Obbligo di Presentazione alla
P.G. emessa dal GIP del Tribunale di Lagonegro a carico di nove operai impiegati presso la ex discarica R.S.U. di Caggiano (SA)
La misura cautelare è l’epilogo di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura di Lagonegro tesa a verificare la presenza effettiva sul luogo di lavoro di operai addetti alla manutenzione e gestione post-operativa dell’ex discarica R.S.U. di Caggiano. Gli operai, già dipendenti della ERGON, su mandato della Regione Campania, erano impiegati dal Consorzio Unico di Bacino Napoli – Caserta per la riqualificazione ambientale del sito con il compito di manutenere la discarica ed in particolare controllare i livelli di percolato prodotto. Le indagini avviate dai Carabinieri del NOE nella primavera dello scorso anno su delega della Procura di Lagonegro, hanno invece consentito di documentare, mediante
prolungati servizi di osservazione e riscontri documentali, la costante assenza dal
servizio degli operai e l’indebita percezione degli emolumenti stanziati dalla Regione
mediante comunicazioni fittizie di presenza in servizio.
False attestazioni di presenza in servizio e truffa aggravata e continuata in danno della
Regione Campania sono i reati rubricati a carico di 9 indagati colpiti dalla misura
cautelare.
Le emergenze probatorie cristallizzate dai militari del NOE di Salerno hanno svelato un
collaudato meccanismo adoperato dagli addetti alla discarica . La prassi prevedeva che
il referente del sito, a cui è attribuita la centralità del disegno illecito, comunicava al
Consorzio Unico di Bacino i fogli di presenza attestanti fittiziamente la presenza in
servizio degli altri dipendenti mentre di fatto la discarica restava chiusa. Le
comunicazioni avvenivano mediante WhatsApp entro la prima ora dall’inizio del turno di
lavoro e ad essa faceva seguito settimanalmente la trasmissione dei fogli di presenza
mendaci, che venivano raccolti dallo stesso referente del sito, agli uffici del consorzio. Le
indagini dei NOE hanno evidenziato la sistematicità dell’esercizio criminoso posto in
essere dagli indagati che, approfittando di una pressochè inesistente azione di controllo
sul loro operato, hanno perseverato nella condotta assenteista e truffaldina addirittura
anche dopo aver subito i primi controlli dei Carabinieri, non curandosi affatto della
manutenzione della discarica e cagionando in tal modo un consistente pregiudizio
all’ambiente.
Il GIP, concordando con le valutazioni della Procura di Lagonegro, ha ritenuto
pienamente sussistente il pericolo di reiterazione di tali comportamenti illeciti in virtù
delle modalità con cui i fatti si sono svolti e della personalità degli indagati e pertanto ha
ritenuto congrua l’emissione dell’Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare
dell’Obbligo di Presentazione alla Polizia Giudiziaria per A.A. 53enne di Polla (SA)
referente del sito, A.A. 56enne di Buccino (SA), M.C. 38enne di Sant’Arsenio (SA), A.C.
62enne di Pertosa (SA), R.C. 56enne di Colliano (SA), S.D. 61enne di Sant’Arsenio
(SA), P.DS. 57enne di Polla (SA), R.F. 61 enne di Laviano (SA), N.S. 50enne di
Buccino.
se in italia questi assenteisti di professione non vengono licenziati dando una prova legittima e di polso sara’ sempre una bagattella senza nesuuna fine,vediamo quanti assenteisti e smarcatori di cartellini sono stati presi e vadiamo quanti licenziati ( ricordiamoci del vigile in mutande ) l’italia e’ veramente una nazione delle banane…ma senza banane almeno avevamo un introito.