Basta “diktat”, “la scuola non si riapre per decreto”, dicono con un documento unitario le sei sigle rappresentative di tutto il comparto (Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gilda e l’Anief). “In una categoria già vaccinata al 90%, il provvedimento sta alimentando forti tensioni”, avvertono, chiedendo un cambio di passo, e cioè che le soluzioni ai problemi siano trovate attraverso il dialogo e il confronto
Anche i ristoratori hanno protestato nei giorni scorsi ma sembrano essersi rassicurati dopo le ultime disposizioni del Viminale secondo cui gli esercenti saranno tenuti (oltre al pass) a chiedere il documento di identità solo in caso di incongruenze
I ristoratori non saranno sollevati da responsabilità nei controlli del certificato verde. Aldilà dell’utilizzo della app Verifica C-19, che è obbligatoria, anche gli esercenti potrebbero essere sanzionabili nel caso in cui i certificati presentino difformità dei dati anagrafici o siano falsi. E, pur soddisfatta dell’esito della circolare, Confcommercio precisa: “Gli esercenti non possono certo sostituirsi ai pubblici ufficiali”
Un’altra categoria molto critica è quella degli steward. Questi ultimi, anche se deputati ai controlli, respingono le indicazioni ministeriali: “La circolare del Viminale genera errate interpretazioni – ha detto Ferruccio Taroni, presidente dell’Associazione nazionale delegati alla sicurezza, lamentando già carenze di personale per il controllo dei biglietti
“Continueremo a suggerire ai delegati della gestione degli eventi durante i Comitati per l’ordine pubblico di non usare gli steward per il controllo del certificato verde”, spiga Taroni. “Noi interverremo solo nei casi in cui sarà necessario esibire il documento di identità”. E lancia l’alternativa a società sportive e gestori di strutture: “Dovranno avvalersi di volontari, come uomini delle forze dell’ordine in pensione”
Il dissenso non arriva solo dagli steward: a Torino un sindacato ha proclamato due ore di sciopero per venerdì prossimo protestando contro l’annuncio dell’azienda, specializzata in componenti elettronici, di consentire l’accesso alla mensa solo ai dipendenti in possesso di Green Pass, così come previsto dal decreto
A livello politico, la leader di FdI Giorgia Meloni ha ribadito: “Io sono contraria all’utilizzo del Green pass per accedere alla vita sociale, perché non trovo né utile né giusto che i cittadini siano sottoposti a misure che, lo ricordo, sono in vigore con queste modalità solo in Francia”. “Lo ritengo dannoso per la nostra economia già compromessa e inutile per la gestione della pandemia”
Secondo Meloni, “la verità è che il Green pass è solo uno strumento per introdurre l’obbligo vaccinale senza assumersene la responsabilità
Anche Matteo Salvini, segretario della Lega, sul tema Green Pass polemizza con la ministra dell’Interno Lamorgese: “Mi sembra che abbia le idee molto confuse, e rischia di far danno, perché non puoi trasformare baristi e pizzaioli in bersaglieri o carabinieri. Se facesse meglio il suo lavoro sarebbe meglio per tutti”
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