Green Pass, Qr code illeggibili e certificati fantasma: gli imprevisti dopo il vaccino

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A una settimana dal debutto del green pass, che dal 6 agosto è diventato obbligatorio per una serie di attività, tra cui sedersi al chiuso in bar e ristoranti, arrivano le prime segnalazioni di malfunzionamenti durante i controlli

Anche possedendo ufficialmente la certificazione verde, non tutti i cittadini riescono a superare le verifiche all’entrata dei ristoranti e dei locali dove è obbligatorio. Gli imprevisti variano da caso a caso. Ecco i più comuni

La app ‘Verifica C19‘, che in generale sta funzionando bene per i controlli, in alcuni episodi ha avuto delle difficoltà nella lettura nei Qr Code stampati su carta, quelli non esibiti attraverso il display del cellulare

In altri casi, i certificati non risultano validi perché non aggiornati. Può succedere a chi ha fatto la vaccinazione eterologa, ovvero la prima dose del vaccino con AstraZeneca e la seconda con un vaccino a mRna (Pfizer o Moderna): hanno ricevuto la certificazione di una sola dose su due e quindi il ciclo vaccinale risulta incompleto

Può rilevare lo stesso problema chi ha completato il ciclo con una sola dose, perché guarito dal Covid e munito di un numero di anticorpi del virus tali da non necessitare la seconda. Alla verifica del certificato potrebbe uscire la scritta “certificazione valida fino alla prossima dose”

Altri problemi con la ricezione del certificato sono stati riscontrati da cittadini che hanno effettuato la seconda dose in una Regione diversa da quella in cui si è ricevuta la prima

Ci sono segnalazioni di cittadini che, a distanza di settimane dalla seconda dose, attendono ancora l’email o l’sms per scaricare il pass. Segnalate lunghe attese anche per ottenere il certificato di guarigione

In questi casi, sul sito www.dgc.gov.it è possibile recuperare in autonomia il codice authcode e poi scaricare il green pass dallo stesso sito con Tessera Sanitaria o dall’app Immuni

Gli esercenti segnalano che ci sono problemi con la lettura dei pass stranieri, specialmente di cittadini al di fuori della Comunità europea. Spesso vengono spesso esibite certificazioni difficili da decifrare

D’altra parte, i cittadini italiani devono far attenzione all’estero: se in Italia il certificato è attivo già dal quindicesimo giorno dopo la prima dose, per spostarsi in Ue è necessario aver completato il ciclo vaccinale

Diverso è il caso dei green pass falsi. Chi viene trovato in un locale pubblico senza la certificazione rischia una multa da 400 a 1.000 euro. Se il green pass è contraffatto o comunque non coincide con il documento di identità si può essere denunciati per falso

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