Un trend confermato anche dalla Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, secondo cui il virus sta infatti di nuovo colpendo a grande velocità, ma, fortunatamente, senza troppi danni.
“I contagi tra gli operatori sanitari sono andati via via calando nei mesi a partire dal vax day di dicembre 2020, quando su base mensile si registravano tra i 16mila e i 19mila casi, fino alla cifra più bassa di soli 265 operatori sanitari infettati in un mese”, ha sottolineato la presidente della Fnopi Barbara Mangiacavalli.
Dai dati aggiornati a lunedì, invece, sono aumentati in poco più di un solo mese quasi del 600% fino ad arrivare a 1.835. “Di questi – ha rimarcato Mangiacavalli – l’82-84% circa sono infermieri che da inizio pandemia si sono contagiati in circa 115mila”.
La questione della durata della copertura vaccinale e l’ipotesi di un ulteriore richiamo sono ora sul tavolo di tutti i governi. Israele, su quest’ultimo fronte, ha fatto da apripista nel mondo, iniziando a somministrare la terza dose a inizio agosto, partendo dagli over 60, per poi allargare la possibilità anche agli over 50 ed over 40, e ora anche a tutti i cittadini israeliani di oltre 30 anni che abbiano ricevuto le prime due dosi almeno cinque mesi fa. Secondo i dati più aggiornati, a partire dalla fine di luglio quando è stata introdotta, la terza dose è stata somministrata a quasi 1,6 milioni di persone in Israele.
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